Corriere della Sera (Milano)

Le nubi sulla Braidense

La biblioteca fondata da Maria Teresa d’Austria vara una stagione di incontri, reading e mostre Ma deve fronteggia­re tagli del personale e dei servizi

- Pierluigi Panza

In questo 2020 Brera punterà sulla «Biblioteca ideale», ovvero sulla promozione della Biblioteca Nazionale Braidense. La biblioteca voluta da Maria Teresa d’Austria è un magnifico scrigno 7800esco che custodisce un milione e mezzo di volumi, 120mila stampati, 2.000 manoscritt­i, frequentat­a, nell’ultimo anno, da 35mila lettori e 125.000 visitatori. È una biblioteca sia di custodia di volumi antichi che di deposito legale, quindi conserva ciò che viene stampato a Milano e Provincia, «dai bollettini parrocchia­li ai trattati di filosofia», racconta la direttrice Maria Goffredo. «La Braidense è una eccellenza, ma presenta anche un allarme», dice il direttore di Brera, James Bradburne. Un’eccellenza per i preziosi volumi, perché dal 1984 sono stati catalogati più di un milione di report, perché presto sarà on-line il Portale manzoniano con un corpus di 5.000 lettere, 3.000 manoscritt­i e 5.000 volumi in parte qui custoditi. Un’eccellenza perché si svolgono inrozov. contri, vi sono ospitati l’Archivio Ricordi (che promuove Brera/Musica), i Cento amici del libro e la Società storica lombarda… L’allarme, come in molte bibliotech­e italiane, è generato dalla carenza di personale. Dal 2005 al prossimo 2022 i dipendenti passeranno da 145 a 27, i biblioteca­ri da 32 a 1. In queste condizioni è difficile rispondere alla nuova legge sulla lettura approvata dal Senato che attribuisc­e alle Bibliotech­e il compito di «promozione» della lettura. «Le bibliotech­e — ha ricordato ieri l’assessore alla Cultura, Filippo Del Corno — non devono diventare le prigioni dei libri, ma posti di scambio e di condivisio­ne». Per sostenere questo obiettivo la Braidense consente l’accesso a studenti che si portano i libri da casa; aspetto encomiabil­e ma difficile da sostenere e un po’ penalizzan­te per gli studiosi. Questa situazione è talmente difficile da gestire che in due mezze giornate una Sala di lettura resta chiusa. Un altro problema sono i depositi che esplodono. Senza personale, inoltre, è difficile la catalogazi­one, in forse anche a livello nazionale.

Proprio perché il quadro è complicato, a Brera si è impostato un 2020 dove, con pochi mezzi, si è varata una stagione che attragga l’attenzione sulla Biblioteca. Ieri — esposto un libro d’autore di Anselm Kiefer — sono stati presentati i programmi che muovono nel segno di Umberto Eco, al quale sono dedicate quattro «Conversazi­oni» con Luigi Serafini, Roberto Calasso, Paolo Pampaloni e Evgeny MoPoi «Voci nella biblioteca», ciclo di letture tematiche, e la «Biblioteca fantastica», letture su Gianni Rodari, del quale ricorre l’anniversar­io. Anniversar­io anche per l’artista Giovanni Battista Piranesi, al quale sarà dedicata la mostra «Piranesi a Milano», con materiale inedito provenient­e da collezioni cittadine seguita dall’esposizion­e «La Biblioteca del Capitano: architettu­ra militare italiana nel Rinascimen­to». «Vogliamo anche riallestir­e sale e depositi», ma manca il sostegno dello Stato. Bradburne spera di «coinvolger­e i privati per 100-300 mila euro». Si punterà anche su servizi a cooperativ­e, in accordo con i sindacati, sul potenziame­nto del volontaria­to e gli stage.

L’allarme di Bradburne «Un’eccellenza a rischio: serve l’aiuto dei privati per 100-300 mila euro»

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La Sala Teresiana della Biblioteca Braidense dove sono custoditi un milione e mezzo di volumi (foto
Piaggesi/Fotogramma). Qui sopra, James Bradburne
Come uno scrigno La Sala Teresiana della Biblioteca Braidense dove sono custoditi un milione e mezzo di volumi (foto Piaggesi/Fotogramma). Qui sopra, James Bradburne

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