In 10 mila al museo
LA MOVIDA DELLA SCIENZA
Se solo poco tempo fa qualcuno avesse raccontato di una «movida della scienza» fatta di circa 10 mila persone allegramente rumorose anche se civilmente in fila per attendere di ascoltare non una star della televisione ma scienziati, divulgatori e matematici riuniti a parlare di spazio, particelle, algoritmi e tecnologie avrebbe probabilmente sollevato il sospetto di aver diffuso una fake news. Ora tutto questo è successo realmente. E per giunta di sabato sera vincendo dunque la concorrenza di pizze, cocktail, cinema, discoteche o l’ennesimo reality in Tv. All’interno di un Museo di Scienza e Tecnologia sempre più proiettato verso luogo vivo di incontro e dibattiti tra comunità i visitatori in poche ore sono stati 9.880. Un’audience dal vivo da Piero Angela. Milano, in effetti, sta vivendo un secondo effetto Quark: la città è diventata come un canale Tv efficace con una linea editoriale ben affermata e convincente. Qui si parla di cambiamento, diversità, sperimentazioni. Emerge la voglia di capire, di ascoltare i temi dell’innovazione e della scienza che stanno influenzando la nostra vita, il profilo urbano, le scuole dei nostri figli e le professioni che andranno a fare. Milano ha riscoperto di essere una città di contaminazioni culturali. E il Must, il Museo Leonardo da Vinci, è diventato, rinnovandosi, uno dei facilitatori di questo esperimento sociale che chiamiamo città e dove le persone non sono comparse di un Truman Show qualsiasi ma impollinatori di contenuti in un alveare di scelte informate.