Cina assente alle sfilate Pubblico e dirette social: la moda si riorganizza
Nell’anno del topo, nel segno della Cina. La moda italiana si stringe intorno agli amici della Repubblica Popolare — valgono un terzo del fatturato del lusso — e nel giorno del via alle sfilate lancia un messaggio chiaro: «China, we are with you», siamo con te. Il made in Italy, che nel 2018 ha registrato un giro d’affari di 71,7 miliardi di euro (+3,4 per cento sul 2017), prende tutte le iniziative per non perdere posizioni.
Non solo slogan. I mille cinesi che — causa coronavirus — non verranno a Milano per questa tornata fashion, da oggi al 24 febbraio, saranno tenuti «agganciati» attraverso social, canali dedicati, dirette in streaming. Lo spiegherà stasera il presidente della Camera della Moda, Carlo Capasa, durante l’apertura del fashion hub alla Permanente. Qui sfilerà Han Wen, giovane talento dell’incubatore milanese, mentre gli altri sette cinesi emergenti sostenuti dalla Camera non ci saranno. Presenteranno le loro collezioni «via web». Altre defezioni: i marchi Ricostru, Hui e Angel Chen. «Questo è per la Cina un momento in cui è necessario — dice la stilista Hui Zhou Zhao — darsi forza e motivazione, guardando alla vicenda con positività. Potremmo
scoprire che una volta terminata l’epidemia i gruppi sapranno perfino migliorate».
Virus o no, il circo non si ferma. Le aziende si organizzano per riempire gli spazi lasciati d buyer e professionisti di Pechino e Shanghai (e qualcuno «assolda» pubblico per evitare l’«orrore» delle sedie deserte). White, la fiera dedicata alla ricerca, inaugura giovedì a mezzogiorno al Superstudio di via Tortona con il sindaco Beppe Sala. Come Super, sempre in via Tortona. Autisti, assistenti, tecnici del suono, sarte e allestitori sono pronti per far funzionare 56 sfilate, 96 presentazioni, per i 32 eventi di una settimana interattiva, sostenibile, solidale.
A proposito: per domani è previsto un «momento simbolico» che ribadisca il gemellaggio tra via Monte Napoleone e il distretto di Jing’an a Shanghai. Collegamento digitale e strette di mano virtuali nel Quadrilatero. «Vogliamo a tutti i costi permettere a chi non potrà essere a Milano — aggiunge Capasa — di vivere l’esperienza della fashion week. Ci saranno inoltre tanti appuntamenti oltre le sfilate. Tra questi la mostra Memos: a proposito della moda in questo millennio al Museo Poldi Pezzoli» (da venerdì). Conferma l’assessore Cristina Tajani: «Si apre una settimana importante e impegnativa». Per il calendario — mercoledì ci sono Gucci, Moncler mentre Giorgio Armani rilancia il sabato — e per il numero di eventi. «Ovviamente — aggiunge l’assessore — c’è un po’ di preoccupazione». Ma ci sono anche le feste, i cocktail, gli ospiti: giovedì all’Armani Privé serata con Gianna Nannini. Da segnalare la presenza di royalties: Kitty Spencer (nipote di Lady D) per Alberta Ferretti, Amelia Windsor da Philosophy di Lorenzo Serafini che sfila alla Società del Giardino. Noblesse oblige.