«Prezzi folli ma servono nuove formule per i giovani»
«Il fenomeno Airbnb ha ampliato le opzioni dell’ospitalità ma i ragazzi che arrivano qui per studiare non possono permettersi quei prezzi». Cino Zucchi, architetto di fama internazionale e padre di quattro figli tra i 20 e i 30 anni, ragiona sul fenomeno dell’affitto breve che toglie dal mercato alloggi che dovrebbero rispondere ad altri fabbisogni. «D’altra parte la formula dei contratti 4+4 è altrettanto inadeguata a far fronte alla domanda dei giovani». Cosa può fare l’amministrazione pubblica?
«Con atenei e gestori privati dovrebbe dar vita a studentati di nuova generazione, capaci di assolvere a bisogni e stili di vita molto diversi da quelli delle vecchie Case dello Studente con le loro sedie scomode e i muri impregnati dall’odore di minestra. All’estero esistono strutture che ibridano ospitalità breve, media e lunga secondo quote stagionali variabili e che la integrano con servizi di coworking e ricreazione, ridiscutendo in maniera radicale le categorie funzionali ereditate dai modelli del secolo scorso».
Per quanto riguarda gli studentati, ci sono già molti cantieri.
«Non bastano. La riforma degli scali e le aree messe a disposizione dal Comune per Reinventing Cities 2020 sono una grande occasione per sperimentare modelli di abitazione e lavoro del tutto innovativi. Ma non potranno rispondere in toto alle esigenze degli studenti, che contribuiscono alla cultura urbana». (el. an.)