Corriere della Sera (Milano)

Due incidenti al giorno Il pericolo viaggia sulle strade di Monza

Lo studio di Bike Italia e Istat: 684 sinistri in un anno Da corso Milano a via Cantore, le strade più rischiose

- Riccardo Rosa

MONZA Attenzione alla zona compresa fra viale Libertà e via Cantore. Occhi ben aperti quando si entra nell’incrocio tra corso Milano e via Marsala. Perché, secondo uno studio realizzato da Bike Italia, sono questi i luoghi più pericolosi per la viabilità di Monza, quelli dove si verifica il maggior numero di incidenti stradali. Il documento, elaborato dall’associazio­ne brianzola che si occupa di mobilità ciclabile, è stato redatto sulla base di uno studio Istat realizzato nel 2016 e rivela che il numero dei sinistri avvenuti lungo le strade del capoluogo sono stati ben 684, il che equivale a dire quasi due al giorno. A questi dati si aggiunge la mappa di vie da «bollino nero», ovvero strade la cui percorrenz­a significa, con buone probabilit­à, imbattersi (se non essere vittima) in un incidente automobili­stico, o in un impatto che coinvolge pedoni oppure ciclisti.

«Il pericolo è sempre generato da un atteggiame­nto scorretto degli utenti della strada — spiegano gli attivisti di Bike Italia che, come da nome, promuove l’uso della bicicletta—. Piuttosto, una strada ben progettata ha la facoltà di ridurre il pericolo fisicament­e, costringen­do chi la percorre a mantenere velocità ridotte. Questo è il caso delle strade provviste di chicane, restringim­enti agli incroci, dossi, attraversa­menti pedonali rialzati e altri elementi del cosidetto traffic calming».

Dei quasi 700 sinistri che si verificano in un anno a Monza, l’11% dei casi coinvolge almeno un pedone e il 18% almeno un ciclista. In tutto, i sinistri hanno causato 926 feriti e 4 morti. I luoghi più esposti al pericolo sono il tratto di strada compreso fra via Lecco, via Cantore, viale Liberta e via Merelli, al quale segue l’incrocio tra le vie Cesare Battisti e Boito, il tratto di corso Milano all’altezza del fast food Mc Donald’s, l’incrocio tra le vie Canova e Osculati e quello tra i viali Brianza e Battisti. Inoltre, sono molto diffusi gli incidenti anche lungo i viali Sicilia e delle Industrie.

Per i ciclisti i punti possibilme­nte da evitare sono l’incrocio di corso Milano con via Marsala, il tratto di via Prina tra le vie Sella e Manzoni, via Manara tra le vie Cattaneo e Monti e Tognetti e via Cavour.

Lo studio effettuato da Bike Italia indica che a Monza il 52% degli incidenti registrati nel 2016 è avvenuto vicino a un incrocio, a una rotatoria o a un’intersezio­ne; il 44% su rettilineo, mentre il 4% in curva o in galleria. Inoltre, per i pedoni, detto dell’intersezio­ne tra corso Milano e via Marsala, considerat­o uno degli incroci più pericolosi della città, il tratto più rischioso è quello di via Manzoni tra via Cavallotti e largo Mazzini, via Meda con via Romagna, l’isolato formato dalle vie Gallarana, Mariani, Tiepolo e Verga, e la zona comptresa tra le vie Cavallotti, Mauri, Monte Oliveto ed Europa.

Le vittime

Ad essere coinvolti nell’11% dei casi sono pedoni e nel 18 per cento sono ciclisti

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(foto Bennati) Intervento Soccorsi per un incidente stradale a Monza

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