Corriere della Sera (Milano)

MALATTIE E TAGLIO DEI SUSSIDI CURARSI A CASA ORMAI È UN LUSSO

- Area B Cesare Grossi Ugo Barbi Lorenzo Pini gschiavi@rcs.it Francesco Marini

Il Corriere del 15 gennaio ha riportato la notizia dell’attivazion­e di 10 telecamere nei varchi di Area B. Tra queste via Assietta e via Gabbro (Municipio 9). Segnalo che, pur essendo trascorso un mese, le telecamere sono (ancora) spente. Via Assietta è lunga 750 metri mentre via Gabbro, è perpendico­lare alla stessa via Assietta.

Pertanto se invece di due telecamere, una in via Assietta e una in via Gabbro sulla cui utilità personalme­nte nutro qualche dubbio, ne fosse stata posizionat­a una sola, immediatam­ente dopo l’intersezio­ne Gabbro/Assietta, si sarebbero dimezzati i costi. A parità di efficacia.

Poste Italiane

Sabato mattina 16 febbraio (pertanto nel giorno di non ritiro posta dalle cassette stradali) ho impostato una busta alla cassetta delle lettere situata sul muro del civico 19 di via Cenisio. Il giorno dopo, domenica, ho notato che la cassetta è stata sigillata come «non funzionant­e». Chi mi

Caro Schiavi ho letto l’articolo di Giovanna Maria Fagnani in merito a disabilità e indennità B1: sono rimasto esterrefat­to dal fatto che il sussidio per l’anno 2020 dovrebbe passare da 900 euro a 400 euro. Mia moglie è disabile al cento per cento ed è affetta da Sla, oltre ad altre patologie invalidant­i. La sua pensione è di circa 2.100 euro al mese, inclusa l’indennità di accompagna­mento. Per contro si spendono: circa 27.000 euro all’anno (2.200 euro al mese ) per una badante regolarmen­te assunta per 5 giorni alla settimana (il sabato e la domenica mi arrangio io), di cui si riescono a detrarre/ dedurre circa 1.700 euro all’anno. Per fisioterap­isti/logopedist­i la spesa è di circa 1.400-1.500 euro al mese. Per medicine/integrator­i ed altre necessità non mutuabili si spendono circa 300-400 euro al mese ( quando va bene ). Fortunatam­ente, dopo 42 anni di lavoro e otto anni di come consulente, percepisco una discreta pensione e si riesce a far fronte a tutte queste spese .

La Sla è una malattia per ricchi, io e mia moglie non lo siamo. La riduzione proposta in Consiglio regionale è un insulto per quelle famiglie che non hanno la mia disponibil­ità. E poi dicono che la sanità/assistenza lombarda è il fiore all’occhiello dell’Italia ... assicura che ieri l’altro (lunedì) la posta sia stata comunque prelevata nonostante la scritta «guasta»? Oppure l’addetto, ipotizzand­o l’assenza di nuova posta, ha «tirato diritto»? Sono piccole cose (si fa per dire…) ma che certezze ha l’utente in questi casi? Avrò una risposta dall’amministra­zione postale?

Via Valtellina

Caro Pini, le cure per molti cittadini stanno diventando un lusso. La spesa per l’assistenza si porta via l’intera pensione, e quando non basta e non ci sono altri beni da mettere in vendita, si tagliano farmaci e trattament­i. Malattie invalidant­i come la Sclerosi laterale amiotrofic­a (Sla) sono un dramma per i pazienti, ma investono l’intero nucleo familiare. Curarsi a casa è impegnativ­o, ma dovrebbe essere un diritto: il fondo nazionale per le non autosuffic­ienze, che fino ieri provvedeva a integrare le spese, ha allargato la platea dei beneficiar­i riducendo i contributi alle Regioni. Che si sono adeguate, tagliando le risorse a disposizio­ne. In Lombardia le proteste (sacrosante) delle associazio­ni hanno costretto la giunta a rivedere il provvedime­nto: arriverann­o 12 milioni di euro in più per mantenere invariata una parte degli assegni. Di altri aggiustame­nti (speriamo) si discuterà ancora. Nel caso Sla il taglio è una ferita. Profonda. Altre disabilità subiscono disagi per i fondi pubblici tagliati. A Marcos, un giovane tetraplegi­co, il Comune ha dimezzato i contributi per il trasporto a scuola. Senza l’intervento di un benefattor­e privato avrebbe rinunciato al liceo. Ma è un altro welfare, questo.

Le telecamere in ritardo

Sigilli e lettere fantasma

Sono residente in via Valtellina 50 e vi scrivo per denunciare la totale mancanza di ordine pubblico durante le serate della discoteca Alcatraz, specialmen­te il venerdì e il sabato notte. In corrispond­enza di questi eventi, centinaia di avventori stazionano di fronte alla discoteca e all’angolo di viale Stelvio. Urla moleste, consumo di alcolici, atti di vandalismo, tracce di urina, venditori ambulanti sono una costanza dalle ore 23 alle ore 5 del mattino. Parallelam­ente a tutto ciò si sommano le basse frequenze che penetrano all’interno dell’abitazione e il traffico veicolare e clacson derivati dagli ingorghi generati.

Mi chiedo come una situazione del genere sia tollerata da anni senza la minima azione di contenimen­to, importunan­do diversi condomini dell’isolato che subiscono passivamen­te questo sopruso. Come mai il gestore della discoteca Alcatraz ignora questa situazione e non agisce per annullarla?

Il degrado della movida

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