MALATTIE E TAGLIO DEI SUSSIDI CURARSI A CASA ORMAI È UN LUSSO
Il Corriere del 15 gennaio ha riportato la notizia dell’attivazione di 10 telecamere nei varchi di Area B. Tra queste via Assietta e via Gabbro (Municipio 9). Segnalo che, pur essendo trascorso un mese, le telecamere sono (ancora) spente. Via Assietta è lunga 750 metri mentre via Gabbro, è perpendicolare alla stessa via Assietta.
Pertanto se invece di due telecamere, una in via Assietta e una in via Gabbro sulla cui utilità personalmente nutro qualche dubbio, ne fosse stata posizionata una sola, immediatamente dopo l’intersezione Gabbro/Assietta, si sarebbero dimezzati i costi. A parità di efficacia.
Poste Italiane
Sabato mattina 16 febbraio (pertanto nel giorno di non ritiro posta dalle cassette stradali) ho impostato una busta alla cassetta delle lettere situata sul muro del civico 19 di via Cenisio. Il giorno dopo, domenica, ho notato che la cassetta è stata sigillata come «non funzionante». Chi mi
Caro Schiavi ho letto l’articolo di Giovanna Maria Fagnani in merito a disabilità e indennità B1: sono rimasto esterrefatto dal fatto che il sussidio per l’anno 2020 dovrebbe passare da 900 euro a 400 euro. Mia moglie è disabile al cento per cento ed è affetta da Sla, oltre ad altre patologie invalidanti. La sua pensione è di circa 2.100 euro al mese, inclusa l’indennità di accompagnamento. Per contro si spendono: circa 27.000 euro all’anno (2.200 euro al mese ) per una badante regolarmente assunta per 5 giorni alla settimana (il sabato e la domenica mi arrangio io), di cui si riescono a detrarre/ dedurre circa 1.700 euro all’anno. Per fisioterapisti/logopedisti la spesa è di circa 1.400-1.500 euro al mese. Per medicine/integratori ed altre necessità non mutuabili si spendono circa 300-400 euro al mese ( quando va bene ). Fortunatamente, dopo 42 anni di lavoro e otto anni di come consulente, percepisco una discreta pensione e si riesce a far fronte a tutte queste spese .
La Sla è una malattia per ricchi, io e mia moglie non lo siamo. La riduzione proposta in Consiglio regionale è un insulto per quelle famiglie che non hanno la mia disponibilità. E poi dicono che la sanità/assistenza lombarda è il fiore all’occhiello dell’Italia ... assicura che ieri l’altro (lunedì) la posta sia stata comunque prelevata nonostante la scritta «guasta»? Oppure l’addetto, ipotizzando l’assenza di nuova posta, ha «tirato diritto»? Sono piccole cose (si fa per dire…) ma che certezze ha l’utente in questi casi? Avrò una risposta dall’amministrazione postale?
Via Valtellina
Caro Pini, le cure per molti cittadini stanno diventando un lusso. La spesa per l’assistenza si porta via l’intera pensione, e quando non basta e non ci sono altri beni da mettere in vendita, si tagliano farmaci e trattamenti. Malattie invalidanti come la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) sono un dramma per i pazienti, ma investono l’intero nucleo familiare. Curarsi a casa è impegnativo, ma dovrebbe essere un diritto: il fondo nazionale per le non autosufficienze, che fino ieri provvedeva a integrare le spese, ha allargato la platea dei beneficiari riducendo i contributi alle Regioni. Che si sono adeguate, tagliando le risorse a disposizione. In Lombardia le proteste (sacrosante) delle associazioni hanno costretto la giunta a rivedere il provvedimento: arriveranno 12 milioni di euro in più per mantenere invariata una parte degli assegni. Di altri aggiustamenti (speriamo) si discuterà ancora. Nel caso Sla il taglio è una ferita. Profonda. Altre disabilità subiscono disagi per i fondi pubblici tagliati. A Marcos, un giovane tetraplegico, il Comune ha dimezzato i contributi per il trasporto a scuola. Senza l’intervento di un benefattore privato avrebbe rinunciato al liceo. Ma è un altro welfare, questo.
Le telecamere in ritardo
Sigilli e lettere fantasma
Sono residente in via Valtellina 50 e vi scrivo per denunciare la totale mancanza di ordine pubblico durante le serate della discoteca Alcatraz, specialmente il venerdì e il sabato notte. In corrispondenza di questi eventi, centinaia di avventori stazionano di fronte alla discoteca e all’angolo di viale Stelvio. Urla moleste, consumo di alcolici, atti di vandalismo, tracce di urina, venditori ambulanti sono una costanza dalle ore 23 alle ore 5 del mattino. Parallelamente a tutto ciò si sommano le basse frequenze che penetrano all’interno dell’abitazione e il traffico veicolare e clacson derivati dagli ingorghi generati.
Mi chiedo come una situazione del genere sia tollerata da anni senza la minima azione di contenimento, importunando diversi condomini dell’isolato che subiscono passivamente questo sopruso. Come mai il gestore della discoteca Alcatraz ignora questa situazione e non agisce per annullarla?
Il degrado della movida