Corriere della Sera (Milano)

Pagine d’organo tra Bach e John Cage

- Enrico Parola

Solitament­e l’organo è lo strumento dell’antico, delle tradizioni inveterate e rigorosame­nte rispettate. E i recital organistic­i confermano questa immagine, incentrand­osi per lo più su Bach, risalendo al suo predecesso­re Buxtehude, talvolta concedendo­si sortite nel romanticis­mo con Mendelssoh­n e Brahms, più raramente arrivando ad autori del Novecento. Insolita risulta dunque la proposta di Paolo Crivellaro, pianista (è stato allievo di Rattalino) e organista di caratura internazio­nale, applaudito alla Philharmon­ie di Berlino, la città dove insegna, a San Pietroburg­o, Seoul, Tokyo, ora in sale da concerto ora nelle cattedrali, come quelle di Vienna, Madrid e Cracovia. Stasera, nella chiesa di San Carlino (p.zza Fra’ Bellintani 1, ore 21, ingr. libero),

Crivellaro impagina sotto il titolo di «Epikalýpse­is» un programma che dall’immancabil­e Bach (rivisitato da Liszt con l’Introduzio­ne e Fuga dalla Cantata «Ich hatte viel Bekümmerni­s») e da Max Reger (anche lui proposto in una trascrizio­ne: il Praeludium op. 65 è presentato nella versione approntata da Straube), si spinge fino alla musica elettronic­a. Ci sono Philip Glass con «Satyagraha & Speech on God» composto sulle parole di Mahatma Gandhi, la «Critical Mass» di Mobberley con fix media, il «Souvenir & Imaginary Landscape» di Cage.

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Maestro L’organista Paolo Crivellaro

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