Sala: «Scelte di buon senso»
La benedizione dell’arcivescovo agli scienziati Sala: stop alle scuole, una scelta di buon senso
L’ arcivescovo Delpini invita a frenare il panico. Stop alle messe: solo i parenti a funerali e matrimoni.
Intanto la benedizione. «Perché in questo momento difficile l’apprensione e il panico contagiano il nostro vivere con danni più gravi del virus», dice l’arcivescovo Mario Delpini, pregando anche per gli uomini di scienza e i ricercatori. La sua benedizione arriva nel giorno in cui anche le chiese e gli altri luoghi di culto della città si adeguano all’ordinanza «anti-Coronavirus».
Le ultime messe celebrate sono state quelle di ieri mattina. Anche la fede cattolica vivrà una settimana complicata: niente cerimonie e per funerali e matrimoni porte aperte solo per i parenti stretti. Sarà così fino a data da destinarsi. Anche gli oratori, considerati come le chiese luogo di aggregazione, saranno per qualche giorno off limits: incontri, iniziative, riunioni sono cancellate. Le chiese e gli altri luoghi di culto non chiuderanno le porte, a differenza del Duomo (per ora fino a domani) ma non verranno celebrate le cerimonie religiose.
Dopo le misure degli ultimi giorni, come lo svuotamento delle acquasantiere, lo stop alle strette di mano, nuove regole per impedire assembramento di gente. Il provvedimento riguarderà le 1.100 parrocchie della diocesi, con l’annullamento a partire da ieri sera di duemila messe. Si naviga, e quindi si prega, a vista dato che oggi potrebbero arrivare ulteriori indicazioni. «Ho fatto un battesimo appena in tempo prima dell’ordinanza», racconta don Claudio Nora, parroco di Santa Maria del Suffragio, in zona piazza Cinque Giornate. Il sacerdote è stato bombardato per tutto il giorno da telefonate e messaggi di fedeli che chiedevano come fare: «Credo che l’unico modo sia incentivare la dimensione della preghiera personale. Che poi è anche una forma di partecipazione al dolore e alle sofferenze di chi vive le difficoltà di questo momento», aggiunge Nora.
Lo smarrimento si vive anche dal lato dei preti: «La situazione è confusa — dice don Walter Magni, portavoce dell’Arcivescovo della Diocesi di Milano Mario Delpini —. È una cosa del tutto nuova: ci scrivono sulle mailing list o sul portale della chiesa di Milano».
Intanto la mattinata di ieri si è aperta con la conferenza stampa congiunta del sindaco
Beppe Sala e del prefetto Renato Saccone. «A livello prudenziale chiudiamo le scuole per un periodo tra i 7 e i 14 giorni», ha annunciato, come prevedibile dopo lo stop a atenei, attività sportive e la serrata di cinema e teatri, il sindaco, spiegando come non sia nelle sue intenzioni blindare la città, però in questa fase si possa fare a meno anche di tutti quegli eventi non obbligatori e rinviabili: «Una scelta dettata dal buon senso».
Tra le questioni aperte, quella della coda finale della settimana della moda: «Giorgio Armani ieri ha preferito sfilare a porte chiuse. Essendo eventi privati, è giusto che ognuno faccia le sue scelte, secondo la propria sensibilità», dice Sala. Il principio è sempre lo stesso: uno sforzo collettivo di buon senso per arginare il contagio da Coronavirus. «Che sembra essere un’epidemia non particolarmente letale ma che si diffonde con facilità. Non siamo impreparati ma nessuno di noi sa quale sarà l’evoluzione».