Udienze e rinvii Salta anche il processo «Ruby ter»
Tribunale La prevenzione
Icapi degli uffici giudiziari di Milano decidono stamattina le misure di prevenzione contro il Covid19 che, inevitabilmente, dovranno limitare per quanto possibile a quelli indispensabili gli accessi al palazzo di giustizia, frequentato ogni giorno in media da 8.000 persone. Già alcuni processi sono stati rinviati, come ad esempio il Ruby ter a Silvio Berlusconi e ad altri imputati in cui avrebbero dovuto testimoniare alcuni agenti della polizia giudiziaria che risiedono fuori Milano.
È probabile che si decida di invitare i giudici delle varie sezioni, sia civili che penali, a rinviare tutti processi che non sono strettamente urgenti e di adottare misure igieniche di sicurezza durante le udienze di quelli che si svolgeranno. Il ministero della giustizia ha trasmesso alle sedi giudiziarie indicazioni secondo le quali il personale amministrativo, i magistrati gli avvocati, i testimoni e gli avvocati e le «parti» dei procedimenti che provengono dalle zone rosse a rischio colpite dal coronavirus non potranno recarsi nelle sedi giudiziarie fino a «diversa disposizione».
Tra le «indicazioni urgenti per la prevenzione della diffusione del contagio» indicate dal Ministero della giustizia c’è anche quella di rispettare la decisione già adottata dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di sospendere «fino a nuova disposizione le traduzioni dei detenuti verso e da gli istituti penitenziari rientranti nella competenza dei Provveditorati di Torino, Milano, Padova, Bologna» che potranno avvenire solo limitatamente «ai casi di necessità ed urgenza».