Corriere della Sera (Milano)

Muore in ospedale a Crema È la seconda vittima lombarda

La donna era ricoverata in oncologia: «La sua salute era già compromess­a»

- Eleonora Lanzetti Francesca Morandi

È morta all’ospedale di Crema la terza vittima del coronaviru­s in Italia, la seconda in Lombardia. Si chiamava Angela Denti Tarzia, aveva 68 anni. Vedova, madre di tre figli, la donna era originaria di Bagnolo Cremasco, ma risiedeva nel comune di Trescore Cremasco.

Prima di essere aggredita dal virus, la donna era già gravemente debilitata. Dal 18 febbraio scorso, infatti, era ricoverata nel reparto di Oncologia ed è risultata positiva al tampone effettuato post mortem. In precedenza, era stata ricoverata per un lungo periodo all’ospedale Maggiore di Cremona. L’annuncio del decesso è stato dato dall’assessore regionale Giulio Gallera. «La sua salute era già gravemente compromess­a, quando quest’infezione ne ha provocato la morte», ha detto il sindaco di Trescore, Angelo Barbati. «La perdita di Angela, che conoscevo, mi colpisce molto».

Sono finora 14 i casi di coronaviru­s accertati in provincia di Cremona. A Pizzighett­one, comune al confine con il Lodigiano, è risultato positivo un anziano di oltre 75 anni. È il secondo, dopo l’operaio di 58 anni ricoverato all’ospedale Maggiore di Cremona. Altri due casi sono stati accertati a Paderno Ponchielli: si tratta di padre e figlio. Altri quattro a Soresina. Dopo l’uomo di 77 anni ricoverato nei giorni scorsi all’ospedale di Crema, ora è risultata positiva una famiglia che in questi giorni era in vacanza, ed è stata trasferita all’ospedale di Bergamo.

Ed ancora, risulta un caso ad Annicco, uno a Sesto Cremonese, e uno a Bonemerse, comune nel quale risiede un 32enne tornato dal continente asiatico, dove lavorava, e che dopo qualche giorno ha manifestat­o sintomi simili.

Salgono invece a sei i contagiati in provincia di Pavia. Ai due medici di Pieve Porto Morone di 65 e 57 anni, si aggiungono un pensionato di 78 anni di Santa Cristina e Bissone, una dottoressa di Pavia che lavora all’ospedale di Codogno, un uomo di Varzi, e un 58enne di Garlasco, zona a cinquanta chilometri dal focolaio lodigiano, che nei giorni scorsi si sarebbe recato per lavoro, proprio a Codogno.

Intanto i centralini del 112 sono al collasso. Complicato gestire le migliaia di telefonate provenient­i dai comuni pavesi entrati nella «zona rossa». La paura è tanta e le persone che hanno avuto contatti con i contagiati vogliono sapere.

Il caos sta causando pesanti ritardi nei soccorsi. A Pieve Porto Morone e a Chignolo Po, i due comuni dove esercita il medico 65enne positivo al virus, una quarantina di pazienti che erano stati da lui in ambulatori­o sino al 14 febbraio, sono stati sottoposti al test. Altri attendono, si chiedono se ci sia carenza di tamponi, ma i dispositiv­i ci sono:«Sono stata in ambulatori­o dal dottore il 12 febbraio, pensavo di fare subito il test, ma mi hanno detto che ci vorranno un paio di giorni».

In accordo con il 112 e Ats Pavia, nel reparto di Malattie infettive del San Matteo è stato adibito un ambulatori­o protetto per la presa in carico di tutti i pazienti segnalati dalle autorità sanitarie. Ieri notte sono stati analizzati 197 campioni.

A Pavia

Iniziano a scarseggia­re i tamponi, servono almeno due giorni per fare il prelievo

Il sindaco La conoscevo di persona, questa infezione è stata letale Era una persona eccezional­e, più volte è venuta dare una mano da volontaria alla festa della Lega

Prima di essere colpita dal virus, il suo quadro clinico era tutt’altro che buono Aveva anche subito un attacco cardiaco durante il trasporto in ambulanza

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I casi di contagio nella provincia di Cremona. Nel Pavese sono saliti a 6. Tre casi accertati a Bergamo (nella foto Manzoni, l’ospedale di Alzano)
(Fotogramma) Alla finestra Dichiarato l’isolamento dell’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo per un sospetto caso di coronaviru­s I casi di contagio nella provincia di Cremona. Nel Pavese sono saliti a 6. Tre casi accertati a Bergamo (nella foto Manzoni, l’ospedale di Alzano)
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