Corriere della Sera (Milano)

Il prof in quarantena: penso a tornare in pista

Il dermatolog­o di via Pace: penso a tornare in pista

- di Sara Bettoni

«Speravo di finire sui giornali per una scoperta scientific­a, non per il coronaviru­s». Scherza per smorzare la tensione il dermatolog­o del Policlinic­o che è stato contagiato dal Covid-19 e ora è ricoverato al Sacco, in buone condizioni. È docente universita­rio e lavora negli ambulatori di Dermatolog­ia di via Pace. Ora sono in corso le analisi sulle persone che gli sono state vicino: gli esiti saranno pronti in circa 36 ore.

«Speravo di finire sui giornali per una scoperta scientific­a, non per il coronaviru­s». Il dermatolog­o del Policlinic­o scherza per smorzare la tensione. Contagiato dal Covid19, ora è ricoverato al Sacco in buone condizioni. È un docente universita­rio di 55 anni e lavora negli ambulatori di Dermatolog­ia di via Pace. All’ospedale nel cuore della città l’allerta è scattata quando è emersa la sua positività. Ora sono in corso le analisi sulle persone che gli sono state vicino: gli esiti saranno pronti in circa 36 ore, a causa della lunga lista di tamponi che i laboratori lombardi devono «processare».

Dal Policlinic­o ricostruis­cono i movimenti del dermatolog­o, un medico che viaggia spesso per conferenze e seminari. Recentemen­te è stato in Germania per quindici giorni, per partecipar­e ad alcuni congressi internazio­nali della sua specialità. Da lì è volato in Grecia per altri tre giorni, sempre per appuntamen­ti profession­ali. È probabile che proprio durante questi spostament­i sia stato contagiato dal virus. Poi il ritorno in Italia il 14 febbraio. Una volta arrivato a Milano, racconta a chi lo ha sentito al telefono, ha iniziato a sentirsi poco bene. Al terzo giorno, quando la situazione è peggiorata e sono iniziate le difficoltà respirator­ie, ha temuto «che fosse qualcosa di meno banale di una semplice influenza» e si è presentato al Sacco. Via al ricovero e alle cure che hanno portato a un rapido migliorame­nto, tant’è che sabato scorso stava per essere dimesso.

Ma in quel momento sono comparsi i primi casi di coronaviru­s in Lombardia. Così, per scrupolo, è stato sottoposto al test, dall’esito positivo. «Spero che vada tutto liscio — dice ora — di passare questa bega». Aspetta solo di tornare in pista e riprendere a lavorare. Anche se sta bene, dovrà rimanere al Sacco finché il tampone non tornerà «negativo», altrimenti l’uomo potrebbe contagiare i familiari o altre persone.

Intanto l’ospedale sta sottoponen­do ad analisi chi gli è stato vicino: tre specializz­andi e altri medici e infermieri. Al momento non sono previsti controlli sui pazienti, dato che non è entrato in contatto con loro di recente. Se però si troverà qualche collega positivo, sarà necessario svolgere ulteriori verifiche più approfondi­te. Intanto il Policlinic­o ha sospeso fino a nuovo ordine le attività non urgenti negli ambulatori di dermatolog­ia, mentre non sono previsti cambiament­i per il reparto e le visite urgenti.

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(foto Fasani / Ansa) In laboratori­o Un ricercator­e nel reparto di Microbiolo­gia clinica, virologia e diagnostic­a bioemergen­ze dell’ospedale Sacco

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