Ore 8 suona la campana Gli studenti del Tosi fanno lezione da casa
Prof «in remoto», alunni collegati via tablet
VARESE La campanella suonerà lo stesso questa mattina alle 8 per gli studenti dell’Istituto «Enrico Tosi» di Busto Arsizio. Ma invece di mettersi le scarpe e prendere lo zaino con i libri, i duemila iscritti dell’istituto tecnico economico indosseranno un comodo paio di pantofole per rimanere seduti al tavolo della cucina o del salotto di casa, pronti a seguire la lezione di Diritto o Economia aziendale servendosi di un tablet. Il motivo ha un nome preciso: coronavirus. Dal momento che l’ordinanza della Regione impone la chiusura di tutte le scuole della Lombardia fino al primo di marzo, ma per non perdere neppure un giorno la dirigente scolastica Amanda Ferrario ha pensato di applicare per le lezioni un protocollo già testato per le attività didattiche quotidiane nelle classi di questa scuola superiore dove si studia per diventare una sorta di «super ragioniere».
«Quella di oggi sarà davvero una “prima“importante per il nostro istituto — dice con orgoglio la preside — perché, oltre a dare continuità alle lezioni senza di fatto perdere nemmeno un’ora, eviteremo che i nostri studenti si allontanino da casa magari frequentando al mattino luoghi da cui devono stare lontani, dal momento che l’obiettivo dell’ordinanza regionale è proprio questo. Già domenica pomeriggio mi sono consultata coi docenti e abbiamo convenuto di attivare la didattica “fad“che sta per formazione a distanza». Il sistema funziona così: ogni studente del Tosi ha in dotazione un tablet che già utilizza in classe (ma è possibile impiegare anche smartphone o pc), e attraverso una password viene abilitato a entrare nel profilo personale. All’inizio di ciascuna ora il professore «comporrà» la classe per poi fare l’appello. Così fino al termine dell’orario scolastico, previsto per le 14. Durante le ore si potrà intervenire chiedendo di parlare attraverso un’applicazione simile a «face time», ma non sarà possibile copiare perché il prof avrà la possibilità di osservare in diretta il lavoro svolto da ciascuno degli studenti, e per questo sono previsti anche compiti in classe e verifiche. E per l’ora di educazione fisica? «Abbiamo pensato anche a questo, perché è vero, non ci sarà attività in palestra ma sarà possibile studiare la didattica e organizzare partite di scacchi o gare di orienteering attraverso Google maps», conclude la professoressa Ferrario.
Le lezioni dureranno fino a giovedì compreso, prima dello stop già programmato per i giorni di venerdì e sabato, in occasione del Carnevale. regolare e non è stata prevista alcuna limitazione, anche se le misure di sicurezza sono state incrementate. Il consigliere federale Alain Berset ha annunciato le misure supplementari. «In Svizzera non ci sono finora casi confermati — ha spiegato —. Confederazione e Cantoni sono preparati all’eventualità che il virus colpisca anche qui. Data la sua diffusione in Italia, abbiamo aumentato il livello di prontezza operativa e la Confederazione ha deciso ulteriori test e una maggiore informazione della popolazione». «La situazione italiana accresce il rischio per la Svizzera — si legge nell’ultima nota dell’Ufficio federale di sanità pubblica —. La nostra task force ha intensificato i test per le persone che presentano sintomi simil influenzali e ha avviato una campagna di informazione per chi si reca nel nostro Paese, per i pendolari che abitano al confine e negli aeroporti. Si dovrà istruire il personale dei mezzi di trasporto pubblici e le guardie di confine. I provvedimenti dovranno servire ad impedire o ritardare un’ondata della malattia in Svizzera».