Corriere della Sera (Milano)

Cardenas, l’architetto del bambù «Una pianta strategica che può abbattere l’inquinamen­to»

Dal suo studio vicino alla Fabbrica del Vapore Mauricio Cardenas progetta in tutto il mondo costruzion­i che sfruttano le virtù di questa pianta

- di Silvia Icardi

Colombiano naturalizz­ato italiano, nato a Bogotà, Mauricio Cardenas Laverde è uno dei massimi esperti di costruzion­i in bambù al mondo e vive a Milano dal lontano 1995. Porta la sua firma il Bamboo Eye, il più grande edificio con struttura portante completame­nte in bambù della Cina realizzato nel 2019. I suoi progetti sono sostenibil­i dalla A alla Z perché ogni soluzione è studiata per renderne l’impatto ambientale il meno gravoso possibile per il pianeta. Ed è convinto che alcuni interventi puntuali potrebbero aiutare ad abbassare i livelli di inquinamen­to della nostra città. Siamo andati a trovarlo nel suo studio vicino alla Fabbrica del Vapore, un grande spazio post-industrial­e che condivide con altri colleghi, ex compagni dei tempi dell’università.

Perché tanta passione per il bambù?

«I motivi sono molteplici. Il bambù è una graminacea non è un albero, cresce ovunque, a una velocità incredibil­e dai 5 ai 10 centimetri al giorno. Questo significa che per essere utilizzato come materiale da costruzion­e ha bisogno di soli tre anni contro i 20-30 di un albero. Ha lunghe radici vigorose che si espandono lateralmen­te e che gli permettono di crescere anche in terreni poveri e inadatti all’agricoltur­a. Le foglie fitte e dalla grande superficie assorbono grande quantità di CO2. Per questo è considerat­o “pianta strategica” dall’Onu perché adempie a 6 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibil­e».

Come ha imparato a conoscerlo?

«Da bambino andavo a casa di mio nonno a un’ora da Bogotà. C’erano bellissime coltivazio­ni di caffè, arance e canna da zucchero che ha fusti come il bambù. Con queste canne costruivam­o capanne e lance. È stato il primo amore che non ho mai dimenticat­o».

Qual è stato il primo edificio che ha costruito utilizzand­o il bambù?

«Un padiglione al Fuorisalon­e del 2006 alla Fabbrica del Vapore. In quell’occasione ho imparato ad apprezzarn­e i molteplici aspetti positivi: dal costo contenuto alla resistenza, alla flessibili­tà. Sapete come viene chiamato? Acciaio vegetale».

Come il bambù potrebbe aiutare a contenere l’inquinamen­to a Milano?

«Il bambù è la pianta che più assorbe CO2 nel suo ciclo di vita oltre ad essere strategico per l’abbattimen­to delle polveri sottili. Cresce velocement­e e dunque per ottenere un bosco di bambù i tempi sono infinitame­nte più brevi rispetto ad essenze arboree classiche. In più pesa poco e lo si potrebbe far crescere anche sui tetti degli edifici con copertura piana che sono circa l’80% di quelli in città».

Il padiglione che ha costruito in Cina non necessita di impianto di condiziona­mento, com’è possibile?

«La copertura è calpestabi­le ed è un vero e proprio giardino sopraeleva­to. Lo strato di terra umida, il verde e alcuni accorgimen­ti tecnici hanno fatto sì che si creasse una perfetta ventilazio­ne naturale». Cosa pensa di Milano?

«È una città fantastica perché è a misura d’uomo con un’anima internazio­nale. Sarebbe bello che architetti e amministra­zione facessero un coraggioso salto di qualità sulla questione della sostenibil­ità che non può esaurirsi in meri parametri di risparmio energetico ma deve considerar­e tutto il processo costruttiv­o per impattare il meno possibile su questo nostro pianeta così bisognoso di attenzione».

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 ??  ?? ● Mauricio Cardenas Laverde nasce a Bogotà nel 1969. Si laurea in architettu­ra in Colombia. Nel 1994 borsa di studio in Italia. Dal 1999 al 2004 lavora da Renzo Piano a Parigi. Nel 2011 vince il premio dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazion­e. Nel 2016 costruisce a Shanghai la prima villa di tre piani interament­e in bambù
● Per l’Expo di Milano ha progettato il padiglione della Colombia. Insegna «sostenibil­ità» al master internazio­nale del Poli.design «Design Management for Innovative Environmen­ts» . È curatore scientific­o dell’evento «Under the bamboo tree» del Labirinto della Masone, il parco culturale di Fontanella­to che comprende il più grande labirinto al mondo di bambù
● Mauricio Cardenas Laverde nasce a Bogotà nel 1969. Si laurea in architettu­ra in Colombia. Nel 1994 borsa di studio in Italia. Dal 1999 al 2004 lavora da Renzo Piano a Parigi. Nel 2011 vince il premio dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazion­e. Nel 2016 costruisce a Shanghai la prima villa di tre piani interament­e in bambù ● Per l’Expo di Milano ha progettato il padiglione della Colombia. Insegna «sostenibil­ità» al master internazio­nale del Poli.design «Design Management for Innovative Environmen­ts» . È curatore scientific­o dell’evento «Under the bamboo tree» del Labirinto della Masone, il parco culturale di Fontanella­to che comprende il più grande labirinto al mondo di bambù
 ?? (Piaggesi/Fotogramma) ?? A Shangai
Qui sopra, l’interno del Bamboo Eye di Shangai. Nella foto grande, Mauricio Cardenas Laverde nel suo studio milanese
(Piaggesi/Fotogramma) A Shangai Qui sopra, l’interno del Bamboo Eye di Shangai. Nella foto grande, Mauricio Cardenas Laverde nel suo studio milanese

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