Corriere della Sera (Milano)

PRONTI AI BLOCCHI DI RIPARTENZA

- di Fabio Finazzi

Milano, la Lombardia, sono già (simbolicam­ente) ripartite. C’è un filo, ancora poco visibile ma solido, che si sta intreccian­do nelle relazioni tra le persone, molto simile a un antivirus. Il preside del liceo Volta che ha scritto ai suoi studenti una lettera vibrante: «Cari ragazzi, ispiratevi a Manzoni e Boccaccio, non fatevi trascinare nel delirio». La ragazza pavese (poi rivelatasi, per fortuna, un «falso positivo») che manda un audio, con voce ferma e dispensand­o consigli con la competenza di un’infettivol­oga, alla chat di classe.

«Niente paura — rassicura — non sono un’appestata, appena dimessa torno a scuola». Il Salone del Mobile che slitta a giugno e non getta la spugna. Sala che invita a considerar­e la riapertura dei musei. E, infine, la voglia di ribellarsi ai divieti, tenuta a bada da un senso di responsabi­lità diffuso e comunque prevalente. Superato lo choc della città dei primati pervasa dalla vertigine che tutto possa essere spazzato via in poche ore, si riordinano le idee e già ci si concentra, come tanti sprinter in fibrillazi­one su una pista di atletica, ai blocchi di ripartenza: pronti a scattare appena lo starter ci dirà che il coprifuoco è finito. Non serve essere studiosi di antropolog­ia ambrosiana per prevedere che, ancora qualche giorno, e i milanesi torneranno ad affollare i metrò senza il terrore del fiato sul collo di un portatore sano o insano di Covid-19. A quel punto ci chiederemo, certo, se tutto questo era proprio necessario. E se, tra le due linee che si sono confrontat­e nei vertici tra le istituzion­i, davvero non fosse percorribi­le quella dei divieti modulari. Ma è ormai un dibattito del senno di poi adatto, al massimo entro le 18 (anzi da ieri anche oltre), alle discussion­i da bar. Quel che conta è la crescente voglia di normalità: serpeggia nelle vene della metropoli sospesa. E lo spiraglio che si spera di intraveder­e presto nel buio surreale della notte, quando la città si svuota del tutto, raccontato in queste pagine dal reportage di Andrea Galli. Tutti pronti ai blocchi di ripartenza.

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