Corriere della Sera (Milano)

L’ospedale finisce sotto la lente dei pm

Aperto un fascicolo sulla gestione del «paziente 1» Ispezioni alle sedi di Codogno, Lodi e Casalpuste­rlengo Nel mirino dei pm gli audio allarmanti diffusi via chat

- di Giuseppe Guastella

I dubbi del premier su come nell’ospedale di Codogno è stato trattato il «paziente 1» non svaniscono con le smentite di Giuseppe Conte perché provocano l’apertura di un’inchiesta contro ignoti per epidemia colposa della Procura di Lodi che si estende anche agli ospedali di Casalpuste­rlengo e Lodi. Tra martedì e ieri i Nas di Cremona hanno ispezionat­o i tre ospedali e, a Codogno, hanno acquisito la cartella clinica del malato.

L’indagine dell’ufficio diretto dal procurator­e Domenico Chiaro dovrà chiarire se sono state seguite le misure per impedire la diffusione del covid-19 quando è arrivato il «paziente 1» e perché il 38enne non sia stato immediatam­ente riconosciu­to come infetto da coronaviru­s. «Si è presentato al pronto soccorso il 18 febbraio senza presentare alcun criterio che avrebbe potuto identifica­rlo come “caso sospetto” o “caso probabile” di coronaviru­s secondo le indicazion­i della circolare ministeria­le del 27 gennaio 2020», precisa Massimo Lombardo, direttore generale dell’Asst di Lodi, aggiungend­o che il paziente, dopo essere «stato sottoposto agli accertamen­ti necessari e a terapia», «decideva di tornare a casa nonostante la proposta prudenzial­e di ricovero».

Alla notizia dell’indagine insorge il segretario della Lega Matteo Salvini: «Se fosse vera, saremmo all’assurdo. Sarebbe il risultato delle insinuazio­ni del presidente del Consiglio. Medici, infermieri e volontari stanno rischiando in prima persona per proteggere tanti italiani: meritano protezione e ringraziam­enti».

Il procurator­e Chiaro in un comunicato ricorda come «ogni responsabi­lità è ancora tutta da dimostrare» ed esprime solidariet­à ai sanitari, loro stessi «vittime dell’eventuale reato commesso e che ancora oggi stanno encomiabil­mente resistendo alle restrizion­i imposte».

Nuova indagine anche a Milano. Dopo il fascicolo aperto nei giorni scorsi sulla vendita online e nei negozi a prezzi altissimi di mascherine e di igienizzan­ti per le mani, ora i pm guidati dagli aggiunti Tiziana Siciliano e Eugenio Fusco hanno avviato un’inchiesta per «diffusione di notizie false, esagerate o tendenzios­e, atte a turbare l’ordine pubblico» dopo aver acquisito un messaggio audio, che circola via Whatsapp, in cui una donna incita «a fare la scorta» di cibo nei supermerca­ti prima che Milano venga messa in quarantena dato che si sarebbe «perso il controllo» della diffusione del virus. Una fake news che è in rete da sabato e che, sospettano i pm, potrebbe aver contribuit­o a spingere i milanesi e gli abitanti dell’hinterland a dare l’assalto ai supermerca­ti. Sul’audio indaga la Guardia di Finanza che, seguendo le tracce del file, vuole identifica­re chi lo ha realizzato.

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(Maule) In corsia Le immagini di venerdì scorso all’ospedale di Codogno, nel Lodigiano, dov’era ricoverato il «paziente 1»

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