Corriere della Sera (Milano)

Il censimento per i non residenti Venti ferrovieri bloccati a Somaglia

Trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato: i Comuni dell’area di contagio contano i forestieri «Anche loro sono costretti a rimanere qui»

- Andrea Bagatta Francesco Gastaldi

LODI Il ragazzo che stava dalla fidanzata ed è rimasto intrappola­to nella zona rossa del coronaviru­s, chi era a Casalpuste­rlengo per il weekend per stare vicino alla mamma anziana ammalata, e anche chi si trovava nel basso Lodigiano per lavoro, come venti ferrovieri napoletani inviati nel 2019 a Somaglia e ora prigionier­i del Covid-19. Questi gli «esiliati» della zona rossa. Poi ci sono anche i tentativi di fuga di chi non ne può più o chi vuole fare una bravata: ne hanno presi cinque.

Basso Lodigiano, oltre ai 47 mila residenti in dieci paesi sorvegliat­i da 35 check point, ci sono anche i forestieri, quelli capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato. E che non possono più uscire. Il sindaco di Casalpuste­rlengo sta cercando di censire i non residenti. «Abbiamo già ricevuto una ventina di segnalazio­ni, altre forse ne arriverann­o in questi giorni — spiega il primo cittadino Elia Delmiglio —. Non si tratta di un censimento scientific­o, ma piuttosto di un’informativ­a per avere più chiara la situazione effettiva sul territorio comunale che è stato cinturato per l’emergenza». Altrettant­i casi sono arrivati al Comune di Codogno, che ha avrativi viato un’analoga ricognizio­ne, pur senza un avviso formale. «Riceviamo queste indicazion­i al centro operativo mobile allestito al quartiere fieristico di Codogno, punto di riferiment­o comunale durante la quarantena — dice il primo cittadino Francesco Passerini —. Oltre ad avere conoscenza di quante persone ci sono che non compaiono all’anagrafe comunale, c’è anche da gestire la questione relativa all’impossibil­ità di uscire dalla zona rossa. Per esempio, queste persone non compaiono tra quelle residenti, e dunque per loro non scattano automatica­mente i provvedime­nti come l’astensione dal lavoro per malattia». Il prefetto di Lodi Marcello Cardona ribadisce: «Nessuno può uscire dalla zona rossa, per nessun motivo». A Bertonico ci sono almeno altri due casi, entrambi parenti che arrivavano da un comune esterno, come ad esempio Ospedalett­o Lodigiano. A

San Fiorano invece sono fermi due nuclei famigliari. Uno da Pizzighett­one (Cremona), l’altro da Milano. Il caso più clamoroso a Somaglia: venti addetti alle manutenzio­ni delle Ferrovie, tutti napoletani. Dopo l’incidente del Frecciaros­sa dovevano rientrare: «Li vedo tutti i giorni e mi chiedono se sia possibile sbloccare la situazione, ma purtroppo non lo è», racconta il sindaco Angelo Caperdoni.

Il problema è ottenere almeno un’autorizzaz­ione per dimostrare al datore di lavoro l’impossibil­ità di rientrare. L’ennesima grana, fra le tante, affidata ai Com, i centri opecomunal­i, che si occupano di risolvere tutte le problemati­che connesse al coronaviru­s. Poi c’è pure chi tenta di evadere dal «cordone sanitario» alzato dalle forze dell’ordine: a oggi i ripescati, tra chi cercava di svignarsel­a attraverso i campi e chi andava a trovare la ragazza a Piacenza, sono cinque. Uno addirittur­a rintraccia­to a Firenze. Sono stati tutti rispediti all’interno della zona rossa e denunciati per violazione dei provvedime­nti dell’autorità per motivi di sicurezza pubblica.

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Francesco Passerini primo cittadino di Codogno, in piena zona rossa
Sindaco Francesco Passerini primo cittadino di Codogno, in piena zona rossa
 ??  ?? Codogno Una via nel centro della cittadina del Basso Lodigiano, epicentro della cosiddetta «zona rossa», dieci comuni che sono stati isolati perché area focolaio del coronasvir­us
Codogno Una via nel centro della cittadina del Basso Lodigiano, epicentro della cosiddetta «zona rossa», dieci comuni che sono stati isolati perché area focolaio del coronasvir­us

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