Corriere della Sera (Milano)

Il falegname nel paese senza negozi

La sfida di un trentenne nelle valli varesine: sbarca a Duno con e-commerce e bottega

- di Andrea Camurani

ADuno, paesino a 600 metri di altitudine nelle valli varesine e con un centinaio di residenti , c’è solo una bottega ed è aperta da qualche mese. Dove tutto manca, apre un falegname. «Quassù si trova anche la fonte di ispirazion­e per le creazioni» dice Giuseppe, il titolare della bottega.

DUNO (VARESE) Troppo facile pensare a mastro Geppetto mentre poco alla volta dà forma al suo burattino. Eppure anche lui, Giuseppe Ingenito, falegname di 34 anni, giura che di tanto in tanto quando è all’opera nella sua bottega riesce quasi a sentirlo parlare, il legno, «materia viva, capace di trasmetter­e emozioni».

Forse quella di Giuseppe è una piccola allucinazi­one dovuta all’incredulit­à per aver trovato un posto dove alimentare la sua passione diventata lavoro. Perché altrimenti di voci, a Duno, paesino a 600 metri di altitudine nelle valli varesine, ce ne sono ben poche da udire dal momento che qui abitano un centinaio di residenti e la bottega aperta solo da qualche mese è l’unica attività esistente. Proprio così: dove tutto manca, apre un falegname. Solo col disgelo tornerà un bar «stagionale» destinato a essere unico punto attrattivo del paese per servire qualche villeggian­te. Così il laboratori­o del giovane artigiano soprattutt­o nelle corte e fredde giornate invernali diventa l’unica fonte di rumore del paese, col tornio che incide e la sega che seziona i blocchi di legname da trasformar­e in oggetti poi rivenduti soprattutt­o grazie al commercio online. «Non mi serve avere un negozio in centro a Varese perché questo lavoro si può fare forse meglio quassù dove si trova anche la fonte di ispirazion­e per le creazioni». Ci sono piccoli pezzi di tasso («il legno della vita e della morte, perché è una pianta longeva ma al contempo velenosa») che diventano penne artigianal­i. O l’ulivo, sempre più reperibile anche al nord, materia prima per piccoli calici adatti alla degustazio­ne di liquori dopo un’accurata levigatura.

Questa avventura nel paese senza negozi è nata quasi per caso, frutto della ricerca di un posto dove nutrire l’amore per il legno cresciuto in un cantiere nautico di Brebbia, sul Lago Maggiore dopo aver frequentat­o l’accademia delle belle arti dove Giuseppe ha imparato a scolpire la pietra. «Cercavo una bottega e per caso ho saputo che il Comune aveva un immobile quassù in stato di abbandono. Ho contattato l’amministra­zione che in cambio del comodato gratuito mi ha chiesto di rimettere a nuovo questi spazi». Gli abitanti forse speravano aprisse un fornaio: come l’hanno presa? «Benissimo, in poco tempo sono diventato amico di tutti, anche perché non ci si impiega molto, con così poche anime», racconta sorridendo mentre è alle prese con la creazione di un mazzuolo in carpino, legno durissimo. «Di tanto in tanto qualche anziano viene a bussarmi ai vetri per chiedere un po’ di segatura per il pollaio, ma capita nel periodo estivo di far qualche piccola riparazion­e a una porta o agli infissi delle seconde case quando arrivano gli ultimi milanesi affezionat­i». Il sindaco Marco Dolce è contento: «Quassù rimane davvero poco e cerchiamo di cogliere al volo l’occasione per far tornare nella nostra piccola Duno ogni attività».

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Al lavoro Il falegname Giuseppe
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Giuseppe Ingenito, falegname di 34 anni, ha ristruttur­ato uno stabile in disuso del comune di Duno in cambio di un comodato gratuito: ora la sua bottega
(da cui vende anche online) è l’unica del paesino
Artigiano Giuseppe Ingenito, falegname di 34 anni, ha ristruttur­ato uno stabile in disuso del comune di Duno in cambio di un comodato gratuito: ora la sua bottega (da cui vende anche online) è l’unica del paesino

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