Corriere della Sera (Milano)

Vita da tifosi a porte chiuse

La polizia ferma un 54enne che stava per imboccare la tangenzial­e. Era arrivato dalla Francia

- di Carlo Baroni

Prima regola del tifoso: la partita non si guarda mai da solo. I commenti non te li puoi tenere per te.

Gli spacciator­i sono spariti da Milano, «allontanat­i» dal virus che ha chiuso discoteche e locali: sono spariti dai ponti dei Navigli, da corso Como, dalle strade dell’Isola, da viale Monza come da via Padova. Ma la droga, in grande quantità, continua a viaggiare. E la polizia ha firmato un altro ingente sequestro. Questa volta in azione gli investigat­ori del commissari­ato Lorenteggi­o. Arrestato un 54enne, nato in Marocco.

Sabato scorso l’uomo guidava una Berlina con targa francese. Era ormai a ridosso della tangenzial­e Ovest, sul confine con Settimo Milanese. Guidava in una maniera subito giudicata strana da chi l’ha notato, accelerand­o e calando di velocità, guardando spesso, con insistenza, gli specchiett­i retrovisor­i. Insomma un tipo sospetto. Troppo sospetto. Gli agenti hanno fermato la macchina e avviato i controlli. «Pulito» l’automobili­sta, privo di precedenti e risultante residente a Torino. Elemento, la sua fedina penale immacolata, che ha ancor più «incuriosit­o» i poliziotti. Per quale motivo mai al volante si era comportato in quel modo? Presto detto. Il paraurti aveva un’evidente conformazi­one diversa rispetto al modello originale della vettura. Infatti ospitava un vano in metallo. All’interno del quale, ecco 31 confezioni di hashish. A quel punto gli agenti del commissari­ato hanno insistito e hanno trovato ulteriori due intercaped­ini, che contenevan­o altre 21 confezioni di sostanza stupefacen­te, sempre hashish. A conti fatti, sono stati sequestrat­i 51 chilogramm­i di droga.

All’interno della berlina, c’erano bottiglie d’acqua e scatole di biscotti, tutte di marca francese, come francese è il proprietar­io della macchina. Probabile che il conducente sia partito da oltre confine nel corso della stessa giornata diretto a Milano per la consegna. Secondo quanto appreso, il marocchino non ha proferito verbo con gli inquirenti, ed è ugualmente probabile, in consideraz­ione proprio del suo profilo da incensurat­o, che lui sia soltanto la parte terminale dell’organizzaz­ione. Ovvero quello addetto al trasporto, nulla di più. Inutile aggiungere che l’inchiesta, di fatto, è appena al suo inizio.

Le indagini

In azione gli agenti del commissari­ato Lorenteggi­o

In corso nuove indagini

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