Ok dal prefetto Sono operative le prime ditte della zona rossa
Nel Lodigiano
Di grandi dimensioni, o almeno medie, con importanti commesse e in grado di gestire la ripresa dell’attività coi soli dipendenti che risiedano nella «zona rossa». Questo l’identikit delle aziende del Basso Lodigiano che potrebbero riaprire per prime dopo lo stop imposto dalle direttive del ministero della Salute per l’emergenza Coronavirus. Da ieri la prefettura di Lodi ha iniziato a valutare richieste di deroga da parte delle attività produttive che, confinate da un cordone sanitario che non permette a nessuno di uscire o entrare, rischiano il collasso. Il primo via libera è stato per una singola commessa del colosso dell’automotive «Mta» diretta a Fca Mirafiori, ma si è trattato di un caso singolo. Poi è arrivato l’ok a cinque Tir per un carico di contenitori per alimenti diretto ai caseifici della zona di quarantena. Un’altra ditta codognese specializzata in componenti per l’automotive scalpita: 70 dipendenti sono fermi insieme ad alcuni carichi diretti alle case tedesche come Mercedes e Audi. Da lunedì potrebbero arrivare le prime deroghe per le aziende la cui produzione rischia di paralizzare altri committenti all’esterno e che saranno in grado di gestirsi con i soli addetti che risiedono nei dieci Comuni in quarantena. Tutti i trasportatori dovranno a loro volta essere muniti di autorizzazione. E i piccoli produttori? Sono allo studio misure di sostegno.