«Noi non molliamo» Il patto dei ristoranti firmato nelle cucine
PAVIA Voglia di ripartire. A fare fronte comune contro affari in picchiata, prenotazioni annullate e personale da pagare, ma con le braccia conserte, a Pavia ci pensa un collettivo di ristoratori ed esercenti. Uniti sotto l’hashtag #PaviaNonMollare, sono decisi a mettere in atto azioni concrete per far tornare la gente nei locali. Una settimana difficile. Difficilissima. Ecco un esempio. «Con sei persone da stipendiare, fare 37 euro di incasso in una serata significa collassare... Speriamo davvero che le cose migliorino nel breve tempo possibile, e che il Comune ci sostenga». Qualcosa però si muove: Marco Ricciardella, direttore del Ristorante «Cascina Vittoria» di Rognano, ha deciso di scendere in campo e chiamare a rapporto amici e colleghi della ristorazione pavese: «Mai come oggi è vitale infondere positività. La gente è stata subissata di notizie negative per giorni interi e ha sviluppato ansie e paure spesso ingiustificate, che hanno avuto una ricaduta disastrosa sull’economia locale. Ho pensato di unire le forze per cercare di ripartire e far tornare la gente nei nostri locali. Chiederemo di non ragionare per colori alle istituzioni negli aiuti agli esercenti: il Lodigiano è zona rossa, ma noi siamo praticamente attaccati e viviamo la stessa drammatica situazione».
Condivisioni social e cassa comune per le emergenze: «Siamo ancora nel limbo delle direttive per i prossimi giorni — dice Matteo Sfondrini, di “Radici Pavia” —. Non ci perdiamo d’animo. Potremmo anche pensare ad una cassa comune con fondi ai quali attingere in casi di emergenza collettiva come questa». Intanto il Comune studia le mosse per sostenere ristoratori e commercianti: «Il Comune farà di tutto dialogando con Regione e Stato, per minimizzare i danni provocati dall’emergenza» ha detto il sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi. «Sono già state messe in campo azioni concrete come il posticipo del pagamento della prima rata della Tari al 31 marzo. Pavia ripartirà presto: è la tenacia dimostrata dai miei concittadini a farmelo dire».
Le tasse Posticipata al 31 marzo la prima rata della Tari