Scuole ferme, aprono i musei
L’emergenza sanitaria Impianti sciistici, si va verso le quote. Altre sei vittime nella regione. Ora si punta a concentrare i pazienti in una sola struttura Ingressi contingentati. No a cinema e teatri. Lombardia, salgono i contagi: da martedì attivo l’o
La Regione propone al governo la conferma della serrata decisa domenica scorsa. Niente lezioni nelle scuole lombarde per almeno un’altra settimana. Visite ai musei contingentate, funzioni religiose a capienza ridotta e limitazioni sulle piste da sci. Martedì aprirà l’ospedale militare di Baggio.
Riapriranno (in parte) solo i musei, le biblioteche e i complessi monumentali. La Regione Lombardia propone al governo la conferma della serrata decisa già domenica scorsa, con alcune significative eccezioni. Partiamo dalla notizia che interessa tutte le famiglie: per (almeno) un’altra settimana niente lezioni nelle scuole lombarde di ogni ordine e grado. Classi chiuse, ma scuole aperte per la «sanificazione degli ambienti» e per gli insegnanti che eventualmente attiveranno la didattica a distanza. Confermata poi la sospensione di manifestazioni pubbliche, fiere, sagre. Salvo colpo di scena, si va verso la conferma delle chiusure anche per cinema, teatri, palestre, centri sportivi. Riapriranno invece, con importanti accorgimenti per evitare il sovraffollamento, le sale museali, in ossequio anche alla richiesta del sindaco Beppe Sala di dare un segnale sul fronte della cultura. A una condizione: sarà cura di ogni gestore scongiurare l’affollamento, contingentando gli accessi per mantenere la distanza di almeno un metro tra un visitatore e l’altro.
La Regione vorrebbe un segnale d’apertura sul fronte delle messe e chiede che le funzioni religiose vengano celebrate «a capienza ridotta», con una presenza di fedeli non superiore a un quarto di quella consentita dal singolo luogo di culto. Il governo sul punto sembra però essere assai rigido. Stessi limiti di partecipazione dovrebbero applicarsi a matrimoni e funerali. Confermati poi i limiti per bar e pub (con licenza per la somministrazione di cibo): dopo le 18 si potrà bere e mangiare solo ai tavolini, rispettando il vincolo del numero massimo di coperti previsto dall’esercizio: niente assembramenti al bancone, in pratica.
Sospese tutte le attività sportive indoor. Novità anche sul fronte sciistico: in cabinovie e funivie capienza ridotta di due terzi. Confermata, infine, la chiusura nel weekend degli esercizi commerciali all’interno degli shopping center (con l’eccezione dei negozi che vendono generi alimentari). Queste sono, in estrema sintesi, le proposte che la Lombardia ha portato al tavolo di confronto col governo e che, salvo impuntature da parte di Palazzo Chigi, oggi dovrebbero essere recepite dal decreto ministeriale. Il numero due di Palazzo Lombardia, Fabrizio Sala, ieri ha spiegato: «Da una parte dobbiamo tutelare la salute dei cittadini, dall’altra dar forza alla nostra economia. Sarà una vita diversa da quella che abbiamo avuto finora, ma dobbiamo andare avanti tutelando la salute. Si sta lavorando su tutti questi provvedimenti e accorgimenti che possono andare in entrambe le direzioni».
Sul fronte sanitario il bollettino di ieri indicava invece 615 contagiati in tutta la Lombardia (una cifra equivalente al 12 per cento dei tamponi effettuati) e 23 morti. I ricoverati sono 256, di cui 80 in terapia intensiva. La novità più importante nella gestione dell’emergenza è l’annuncio dell’apertura (martedì) dell’ospedale militare di Baggio per l’isolamento di pazienti con coronavirus. Nella struttura di via Saint Bon verrà trasferito chi non è più in condizioni critiche, ma risulta ancora positivo al tampone e quindi potenzialmente contagioso. «L’obiettivo è liberare posti letto», ha confermato l’assessore al Welfare di Palazzo Lombardia Giulio Gallera. Nell’emergenza c’è spazio anche per le polemiche. Rispondendo alle critiche di chi accusa gli ospedali privati di «non fare nulla» nel contrasto all’epidemia, il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo sottolinea: «Anche i privati sono coinvolti, il mio gruppo è in prima linea».
Le regole Chiusi nei weekend i negozi nei centri commerciali. Meno passeggeri in ovovia