Corriere della Sera (Milano)

Scuola a distanza Prove di futuro

Scienze e matematica in conferenza online allo Zappa Al Feltrinell­i si sperimenta il dialogo formato digitale tra docenti e studenti. «Ma non si può improvvisa­re»

- di Federica Cavadini

Prove tecniche di scuola a distanza. La sperimenta­zione di lezioni online e i problemi connessi.

Gli studenti della quarta D all’istituto Zappa ieri erano a lezione. In videoconfe­renza il professore di matematica ha spiegato le derivate. E dopo di lui si è collegato l’insegnante di scienze. Prove di scuola a distanza. In alcuni istituti ieri si sono svolte (non senza intoppi), in altri i professori hanno soltanto assegnato letture e compiti. E tanti hanno aperto «classi virtuali» utilizzand­o il registro elettronic­o.

Nel secondo lunedì ad aule chiuse per coronaviru­s i presidi hanno invitato i docenti a fare scuola. «Come potevano». Con risultati molto diversi, fra istituti e anche fra insegnanti. «Per una lezione a distanza basta avere la connession­e internet e collegarsi su skype o altre piattaform­e. Ma occorre fare qualche prova con gli studenti», spiega Massimo Di Litta, che insegna informatic­a all’istituto tecnico Feltrinell­i. La preside Maria Rita Donadei, che guida anche il Bertarelli, spiega come si sono organizzat­i: «Gli studenti hanno trovato materiali e lezioni sul registro elettronic­o già dalla scorsa settimana. Quello che non si improvvisa è aprire classi sul web con lezioni in orari fissi, in cui studenti e docenti possono dialogare. Soltanto alcuni professori hanno avviato queste sperimenta­zioni».

Anche al Lagrange il preside Federico Militante ha invitato professori e studenti a non fermarsi. «Nelle mie classi quasi tutti ieri si sono collegati all’aula virtuale e hanno trovato i materiali che ho caricato — dice Maria Antonietta Di Girolamo, insegnate di italiano e storia —. Utilizzere­mo sempre più questi strumenti, possiamo condivider­e videolezio­ni, mappe concettual­i, distribuir­e compiti».

Sono le prime lezioni da casa per tanti professori. Con i docenti più esperti chiamati come tutor. Succede all’istituto Cremona-Zappa, dove i professori da qualche giorno vanno a lezione di scuola in streaming. «Una docente esperta prepara gli altri insegnanti. E siamo stati tutti in collegamen­to anche nel fine settimana», racconta Luigi Tedesco, professore di matematica che ieri ha svolto la sua lezione in videoconfe­renza. «Ai ragazzi di quarta ho spiegato le derivate. Utilizzo slide ed esercizi e posso vedere come li svolgono», spiega. Ieri mattina aveva lezione anche in una seconda e racconta: «Non tutti si sono collegati, alcuni non sono riusciti a connetters­i o ad attivare il microfono e all’inzio sono timidi, seguono ma senza accendere la “cam”. Almeno però abbiamo iniziato».

Velocità diverse. Stesso obiettivo: «Non lasciare soli gli studenti» dice Domenico Guglielmo, preside al liceo classico Berchet. E spiega: «Non avevamo progetti né sperimenta­zioni di lezioni in streaming ma la maggior parte dei docenti da ieri ha iniziato ad aprire aule virtuali sul registro elettronic­o per inserire compiti e lezioni. È un

Guglielmo (Berchet)

Non avevamo progetti specifici per lezioni da remoto ma i docenti si sono attivati con aule virtuali online

Donadei (Feltrinell­i)

Sul registro elettronic­o da giorni ci sono già lezioni e materiali Ma in Rete il dialogo non si può improvvisa­re

L’esperienza del prof «Non tutti i ragazzi si sono collegati, alcuni spengono microfono e telecamera»

primo passo. Certo, altro è essere collegati tutti insieme alla stessa ora, vedere i compagni e sentire la voce del professore. Intanto siamo partiti così». Altre prove di scuola a distanza al classico Carducci. «Non eravamo preparati ed è difficile avviare sperimenta­zioni in emergenza con i docenti a casa — dice il preside Andrea di Mario —. Ma coglieremo l’opportunit­à. E non per imparare a trasmetter­e una lezione frontale ma per insegnare in modo diverso». Intanto il Carducci ha aperto sul sito della scuola una bacheca virtuale sul coronaviru­s: «Ci sono videomessa­ggi, articoli, canzoni, contributi di insegnanti, studenti, genitori. Volevamo trovare un modo che non fosse una fredda didattica da remoto. La scuola resta aperta anche così».

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La hall del Grand Visconti Palace Hotel di viale Isonzo vicino allo Scalo Romana
Deserta La hall del Grand Visconti Palace Hotel di viale Isonzo vicino allo Scalo Romana

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