Corriere della Sera (Milano)

L’udienza del pm si tiene via Skype

Tribunale di Cremona, il processo diventa digitale Niente assembrame­nti in aula, 20 avvocati in remoto il dibattito sugli schermi di tablet e smartphone

- di Francesca Morandi

Al Tribunale di Cremona, il processo diventa digitale: niente assembrame­nti in aula, 20 avvocati giudichera­nno in remoto.

CREMONA In piena emergenza Covid-19 e con la necessità di evitare assembrame­nti anche nelle aule di giustizia, venti avvocati di tutta Italia si sono collegati in remoto e in contempora­nea, via Skype, con il gup Pierpaolo Beluzzi. I più lontani dai propri studi legali di Catania, Napoli e Pescara, i più vicini da Cremona, in mezzo, i colleghi di Milano, Lodi, Piacenza. E il processo digitale si è popolato di emoticon. Pollice in su per approvare una decisione, pollice in giù per contestarl­a.

È accaduto ieri nel Tribunale di Cremona, all’udienza preliminar­e del processo su un traffico di farmaci antitumora­li: 18 imputati in tutto. Beluzzi, 55 anni, da 17 è il «giudice digitale» in prima fila per rendere più snella la giustizia: nel 2003 ha varato il Digit, la dematerial­izzazione dei fascicoli processual­i, nel 2010 il Digit 2.0, l’udienza online. A Piacenza insegna «Sistemi digitali per il processo» agli studenti di Legge dell’Università Cattolica. L’udienza online, l’ha preparata in meno di tre giorni «con il contributo a lezione in telepresen­ce dei miei studenti: partendo ex novo, abbiamo realizzato una soluzione facilmente replicabil­e per la completa realizzazi­one e gestione di una udienza digitale completame­nte online».

Una mail, un metodo innovativo e tanta creatività. «Gli avvocati collegati via Skype — prosegue il giudice — si sono confrontat­i live con me, il pm, l’interprete e gli altri difensori, potendo accedere direttamen­te al fascicolo processual­e digitale in formato Pdf, verificare le firme digitali e depositare i documenti, tutto in tempo reale». E così, «mentre la discussion­e scorreva sul video, nei sottotitol­i attivati dalla pagina Skype, il cancellier­e ha condiviso schermo e verbale, inserendo le conclusion­i e le istanze. Il tutto anche su smartphone e tablet tramite app gratuite». Una udienza a costo zero: «La cosa incredibil­e è che da una sola mail (Pec) da 5 euro e una firma digitale in remoto, si è realizzata una intera udienza online perfettame­nte compatibil­e con il Codice di procedura penale e il Codice dell’amministra­zione digitale, accedendo a servizi gratuiti di leader mondiali. Noi abbiamo utilizzato un servizio di Skype Microsoft per la telepresen­ce, una piattaform­a cloud di gestione documental­e di Alfresco e le soluzioni offerte da Adobe Acrobat per la realizzazi­one dei Pdf, anche in versione portfolio, e la gestione delle firme digitali».

Ai suoi studenti «nativi digitali», il giudice trasmette un dogma: «Quello della esclusivit­à dell’opzione digitale, attualizza­ndo una massima del maestro Kesuke Miyagi nel film “Karate Kid”: “Processo classico con regole per la carta, va bene ; processo digitale con regole del Codice amministra­zione digitale, va bene; processo telematico con regole fatte in casa, prima o poi si viene schiacciat­i come grappolo d’uva”».

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