«Buchi nei conti, aiuti a chi è fragile Adesso il bilancio è da riscrivere»
Il sindaco in Consiglio: eravamo impreparati a questo, ad allerta finita un tavolo per il rilancio della città L’impatto su dividendi Sea. «Area B e C restano attive»
La spesa e le medicine consegnate a domicilio agli over 65, il telelavoro per una buona quota di dipendenti di Palazzo Marino e un bilancio che sarà purtroppo da riscrivere, visto che il coronavirus porterà una «botta economica che avrà un impatto significativo sulle entrate». Sullo sfondo una considerazione: «Milano ha sempre dato, ora siamo nelle condizioni di chiedere».
Il sindaco interviene in Consiglio comunale per fare il punto dei primi dieci giorni d’emergenza. Alla fine del suo discorso Beppe Sala annuncia due misure concrete: l’intoduzione dello smart working per 500 dipendenti del Comune e il sì — dopo l’appello agli anziani a uscire il meno possibile di casa — di due gruppi dei settori della grande distribuzione e delle farmacie che «stanno comunicando ai loro clienti che per tutto marzo faranno consegne a domicilio gratuite agli over 65». Si tratta, per la cronaca, di Coop Lombardia e di LloydsFarmacia.
Ecco le prime risposte della città, i primi anticorpi sociali al virus della paura. Ma Sala rimane piuttosto preoccupato e non lo nasconde. Per l’allarme sanitario, su cui però «hanno competenze Regione e governo» e su cui «il Comune non può che applicare senza discutere le misure di contenimento decise», e per le ricadute economiche e occupazionali della crisi. «Tutti eravamo impreparati. Dobbiamo ricordarci che quando si paventa un pericolo di caduta di tono economico della città — dice Sala ai consiglieri — non si parla solo di indicatori da economisti, ma di conseguenze che pagano le fasce più deboli della società. Persone che si possono trovare senza lavoro da un giorno all’altro, mettendo in crisi intere famiglie». Nessuna fuga in avanti, raccomanda il sindaco. «Ma appena usciremo dall’emergenza sanitaria convocherò un tavolo con istituzioni, forze sociali, corpi intermedi, grandi imprese, mondo scientifico, tutti coloro che sono portatori di valore per la nostra città. Sarà necessario anche un poderoso piano di comunicazione, indirizzato soprattutto all’estero, per promuovere le nostre qualità». È emergenza anche per le casse del Comune. Per venire incontro a imprese e cittadini le opposizioni chiedono all’amministrazione di azzerare la tassa di soggiorno e di dimezzare Cosap e Tari. La giunta ha «aperto» finora solo a una eventuale dilazione dei pagamenti, rimandando a un confronto col governo la partita degli aiuti economici.
Il sindaco ammette però che sarà necessaria una manovra di assestamento a giugno, perché l’emergenza avrà come corollario «un volume di entrate significativamente più basso». Un esempio? I 100 milioni di dividendi di Sea, inseriti nel bilancio previsionale. «Ma se dovessimo inserirli oggi non so quanto potremmo indicare perché le compagnie aeree cancellano i voli per Milano. Ho chiesto quindi alla società di fare delle valutazioni». Oppure le minori entrate di Atm e dalle varie imposte locali come appunto la Cosap (che vale 63 milioni l’anno) e quella di soggiorno (che vale 50 milioni l’anno). Sala chiede al Consiglio «un gesto di responsabilità» e di approvare «il più velocemente possibile» il bilancio di previsione che risulterà per forza un documento «già vecchio». E poi di ripensare, dopo l’emergenza da coronavirus, «un bilancio straordinario che potrebbe essere fatto a giugno». Con una stella polare: «Bisognerà fare un ragionamento col governo per capire come i nostri rapporti tra dare e avere potranno essere modificati. Milano è una città che ha sempre dato,in questo momento deve essere nelle condizioni di chiedere. Chiedere,
anche in Europa, dimostrando però che quello che riceveremo sarà bene investito».
Niente da fare infine per la sospensione di Area B e Area C per il periodo di emergenza: su questo la giunta ha risposto ai gruppi del centrodestra — Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Milano popolare: tutti uniti nella richiesta — un secco no.
Interventi
Spesa e farmaci consegnati a domicilio agli over 65: il piano di Palazzo Marino