Sfide top, ma a porte chiuse e calendario blindato Per il basket e la pallavolo i rinvii non sono ammessi
Chi fa un altro sport in Italia sa che il calcio vive un mondo tutto suo. E così anche in questi giorni in cui l’emergenza Coronavirus diventa anche logistica, oltre che sanitaria, si scopre come per il calcio il valzer dei calendari sia sensibile ai sentimenti delle società, mentre per gli altri sport il dibattito sia molto più stringato, al limite dello spiccio. Lo sport a Milano annaspa. Ed è il caso del basket, con l’Olimpia Milano impegnata su due fronti, in Italia e in Europa. Non solo non c’è un buco. Non c’è nemmeno uno spiraglio. Dato che quest’anno bisogna finire presto, in tempo per garantire i giocatori alla nazionale per il Preolimpico.
Piccolo riassunto delle puntate presenti e soprattutto future. All’Olimpia stasera tocca ospitare a porte chiuse il Real Madrid. Una delle sfide più complesse e prestigiose per appeal: in condizioni normali sarebbe stato sold-out con coda alla porta, invece niente. Si sentirà solo il rumore della palla che rimbalza. «Vince chi si adatta prima», spiega gelido coach Ettore Messina. L’Eurolega è un ente privato, a differenza dell’Uefa per il calcio. La società di Armani in questo caso non ha potuto nemmeno alzare la cornetta. Non esiste il rinvio, per problemi di calendario. Perché fra due giorni due, la squadra partirà per Valencia per il turno successivo.
Discorso in parte diverso per il campionato: dopo aver rinviato in blocco la giornata in programma domenica scorsa, la Federazione ha detto che si gioca. La Lega ha confermato che si adatterà, anche se alcune delle società delle zone più colpite hanno chiesto di giocare lunedì a porte aperte. Milano va a Varese (probabilmente a porte chiuse), ma non può permettersi un rinvio dato che martedì va in trasferta a Pistoia per il turno infrasettimanale e 48 ore più tardi ospiterà l’Olympiakos («speriamo a porte aperte», dicono in casa Olimpia).
Anche la pallavolo non può restare appesa alla rete, con l’Allianz Powervolley che arriva in questa settimana di Coronavirus con l’agenda piena: «Settimana particolare, ma ora è tempo di tornare con la testa al campo», ha detto l’allenatore Roberto Piazza. Ci sono i quarti di Cev Challenge Cup in Estonia e poi la Superlega in casa contro Padova l’8 marzo, a porte chiuse. «Ci sono giocatori che quando c’è il pubblico si esaltano e quando invece non ci sono fanno fatica», aggiunge il coach milanese. Quello dello sport resta un tema delicato. Perché se è vero che si discute (e a volte si litiga) del destino di Milan, Inter, Olimpia e dei piani alti dello sport, il Comune vive con dubbi e apprensione la ricaduta delle decisioni sullo sport professionistico sulle serie minori, quelle dilettantistiche, ma soprattutto sulle giovanili, quindi su giovani e bambini.