La creatività è donna
Fondato da cinque ragazze, Lascia la Scia è uno spazio che unisce uno studio di architettura e un coworking Per sviluppare le passioni rispettando la sostenibilità
Le affinità elettive dei tempi universitari a volte si prolungano nel tempo tramutandosi in progetti professionali a lungo termine. È il caso di «Lascia la Scia», la società fondata da Laura Berni, Valentina Crepaldi, Carola Davì, Silvia Pilotti e Chiara Sangalli, che riunisce in un unico spazio, un ex saponificio a Rogoredo periferia sud-est di Milano, uno studio di architettura di sole donne e un coworking creativo di giovani artisti-artigiani. «Il nome che ci siamo date “Lascia la Scia” dice molto di noi», racconta Carola Davì. «L’idea che ci guida è che vorremmo lasciare il segno ma senza abdicare alla sostenibilità. Ci immaginiamo alla stregua di una piccola lumachina che cammina adagio senza mai fermarsi portando a termine gli obiettivi che si è posta ma sempre in sintonia con l’ambiente e con il pianeta».
Più di dieci anni fa le ragazze, oggi trentenni, di «Lascia la Scia» hanno iniziato la loro attività proponendo allestiCasorati menti green e lavori, autoprodotti, in cui utilizzavano principalmente materiali riciclati. «Ricordo che più di una volta siamo andate in discarica a recuperare materiali che altrimenti sarebbero finiti al macero», continua Carola. «Così per esempio è nato “Hang” un lampadario realizzato con le grucce usate dei vestiti oppure “Box”, cabine in cartone con cui abbiamo allestito diverse mostre fotografiche». Il mondo della musica è stato il primo ad accorgersi di loro — Ligabue, il gruppo Rio — poi sono arrivati gli altri: aziende, privati ed enti pubblici. «Quello che accomuna i nostri interventi è il fatto di essere temporanei, ma non “usa e getta”. Insomma sono progetti e installazioni che una volta terminata la loro funzione primaria possono essere rimodulati per altri utilizzi, e che sono sempre studiati per durare quel tanto che basta per essere trasformati in investimenti proficui per il cliente. Anche l’aspetto economico è importante e giusto che sia “sostenibile”». Da ottobre 2018 è stato inaugurato anche il coworking creativo, grazie a un bando del Comune di Milano che offriva incentivi finanziari a coworking per artigiani nelle periferie milanesi. A oggi il coworking ospita, a prezzi agevolati, cinque realtà eterogenee che propongono corsi e workshop anche per il pubblico esterno: Elisa Castelletta di Ceceramic utilizza principalmente il tornio per lavorare la ceramica, Chiara lavora l’argilla e insegna ai bambini, Ilaria Ruggeri si occupa di arte visiva legata alla crescita interiore, Sofia Parravicini è esperta di disegno dal vero, infine Lucia De Marco è un’illustratrice che utilizza principalmente la tecnica dell’acquerello. «Ancora una volta si tratta solo di donne ma è un puro caso», conclude Carola Davì. «Scegliamo partner professionali che come noi credono a concetti come contaminazione, collaborazione e crescita». «Lascia la Scia» è una casa con la porta aperta, un laboratorio di incontri dove poter sviluppare le proprie passioni e lasciare che la condivisione arricchisca tutti i membri della comunità. Uomini o donne non fa differenza.
La condivisione Scegliamo partner che credono a concetti come collaborazione e crescita