Visite ai musei avanti piano E a distanza di sicurezza
Pochi visitatori tra Palazzo Reale e collezione del 900 Tre liceali di Parma alle Gallerie d’Italia: che meraviglia Slitta il ritorno di Cenacolo e Brera: verifiche tecniche
«Siete pregati di autostaccarvi il biglietto e di mantenere distanze di almeno un metro e 80 tra voi e gli altri visitatori» sono le garbate istruzioni contactless al varco di controllo alle Gallerie d’Italia, tra i musei che ieri hanno riaperto, dopo una settimana di interruzione, con qualche ritocco igienico-sanitario alle regole. Restano ancora chiusi il Cenacolo, Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Braidense.
L’arte premia gli audaci. Nel primo giorno di riapertura dei musei cittadini (non tutti) nel segno della precauzione e delle distanze di sicurezza, non è difficile trovarsi a tu per tu con la Maddalena Penitente di Georges de la Tour o con il Figliol Prodigo di Giorgio De Chirico in una sala completamente vuota: «Sono i giorni migliori per visitare la mostra» ammicca la guardia all’ingresso del «L’Europa della luce», la prima esposizione dedicata al più grande pittore francese del Seicento, inaugurata il 7 febbraio a Palazzo Reale. Persone in attesa di acquistare i biglietti: due.
Accanto, al Museo del Novecento, l’entrata è gratuita nei pomeriggi del primo e terzo martedì del mese, ma lungo le pareti decorate dai quadri di Umberto Boccioni, Giorgio Morandi e Mario Sironi gli estimatori sfilano alla spicciolata. Escluso il rischio di contatti ravvicinati tra i frequentatori: l’affluenza è calata almeno dell’80% anche perché «mancano tutte le scolaresche» osserva uno dei sorveglianti.
Sfruttano la chiusura forzosa delle scuole tre ragazzi di Parma, studenti di un liceo artistico: «Abbiamo preso il treno stamattina per venire a Milano a vedere qualche bella mostra» spiegano sorridenti davanti al botteghino delle Gallerie d’Italia, in attesa di godersi senza ressa «Canova | Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna».
Svaniti i turisti stranieri, sono soprattutto i milanesi ad approfittare dell’inusuale facilità di accesso ai musei che ieri hanno riaperto, dopo una settimana di interruzione, con qualche ritocco igienicosanitario alle regole: «Siete pregati di auto-staccarvi il biglietto e di mantenere distanze di almeno un metro e 80 tra voi e gli altri visitatori» sono le garbate istruzioni contactless al varco di controllo.
Al Castello Sforzesco i tre ragazzi di Parma arrivano sfortunatamente pochi minuti dopo la chiusura delle casse e vengono respinti. Ci si può consolare con la mostra di Cesare Colombo, nella Sala Viscontea, a ingresso gratuito ma dosato: per ogni visitatore che esce può entrarne un altro, in modo che non ci siano più di una dozzina di persone ad ammirare contemporaneamente le belle immagini di Milano tra il 1952 e il 2012 di uno dei grandi maestri italiani della fotografia.
Per l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci la questione è più complicata e infatti il Cenacolo ha rinviato la riapertura «al fine di adottare misure specifiche per la prevenzione»: il passaggio dei gruppi attraverso il sistema di filtraggio non garantirebbe le distanze anticontagio stabilite dal decreto governativo.
Battenti chiusi anche alla Pinacoteca di Brera e alla Biblioteca Braidense. «L’osservanza (necessaria e doverosa) delle misure di sicurezza richiede infatti una serie di rinunce — dalle didascalie sensoriali ai materiali didattici — che non restituirebbero al pubblico Brera come vive oggi nel cuore della città» spiega la direzione che non prevede contrordini fino alla settimana prossima. Di nuovo visitabili, invece, la Galleria d’arte moderna, il Museo archeologico, il Mudec, Palazzo Moriggia, il Museo del Risorgimento e quello di Storia Naturale, l’Acquario Civico, Palazzo Morando, la Casa Museo Boschi di Stefano e la Casa della Memoria.