Corriere della Sera (Milano)

Visite ai musei avanti piano E a distanza di sicurezza

Pochi visitatori tra Palazzo Reale e collezione del 900 Tre liceali di Parma alle Gallerie d’Italia: che meraviglia Slitta il ritorno di Cenacolo e Brera: verifiche tecniche

- di Elisabetta Rosaspina

«Siete pregati di autostacca­rvi il biglietto e di mantenere distanze di almeno un metro e 80 tra voi e gli altri visitatori» sono le garbate istruzioni contactles­s al varco di controllo alle Gallerie d’Italia, tra i musei che ieri hanno riaperto, dopo una settimana di interruzio­ne, con qualche ritocco igienico-sanitario alle regole. Restano ancora chiusi il Cenacolo, Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Braidense.

L’arte premia gli audaci. Nel primo giorno di riapertura dei musei cittadini (non tutti) nel segno della precauzion­e e delle distanze di sicurezza, non è difficile trovarsi a tu per tu con la Maddalena Penitente di Georges de la Tour o con il Figliol Prodigo di Giorgio De Chirico in una sala completame­nte vuota: «Sono i giorni migliori per visitare la mostra» ammicca la guardia all’ingresso del «L’Europa della luce», la prima esposizion­e dedicata al più grande pittore francese del Seicento, inaugurata il 7 febbraio a Palazzo Reale. Persone in attesa di acquistare i biglietti: due.

Accanto, al Museo del Novecento, l’entrata è gratuita nei pomeriggi del primo e terzo martedì del mese, ma lungo le pareti decorate dai quadri di Umberto Boccioni, Giorgio Morandi e Mario Sironi gli estimatori sfilano alla spicciolat­a. Escluso il rischio di contatti ravvicinat­i tra i frequentat­ori: l’affluenza è calata almeno dell’80% anche perché «mancano tutte le scolaresch­e» osserva uno dei sorveglian­ti.

Sfruttano la chiusura forzosa delle scuole tre ragazzi di Parma, studenti di un liceo artistico: «Abbiamo preso il treno stamattina per venire a Milano a vedere qualche bella mostra» spiegano sorridenti davanti al botteghino delle Gallerie d’Italia, in attesa di godersi senza ressa «Canova | Thorvaldse­n. La nascita della scultura moderna».

Svaniti i turisti stranieri, sono soprattutt­o i milanesi ad approfitta­re dell’inusuale facilità di accesso ai musei che ieri hanno riaperto, dopo una settimana di interruzio­ne, con qualche ritocco igienicosa­nitario alle regole: «Siete pregati di auto-staccarvi il biglietto e di mantenere distanze di almeno un metro e 80 tra voi e gli altri visitatori» sono le garbate istruzioni contactles­s al varco di controllo.

Al Castello Sforzesco i tre ragazzi di Parma arrivano sfortunata­mente pochi minuti dopo la chiusura delle casse e vengono respinti. Ci si può consolare con la mostra di Cesare Colombo, nella Sala Viscontea, a ingresso gratuito ma dosato: per ogni visitatore che esce può entrarne un altro, in modo che non ci siano più di una dozzina di persone ad ammirare contempora­neamente le belle immagini di Milano tra il 1952 e il 2012 di uno dei grandi maestri italiani della fotografia.

Per l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci la questione è più complicata e infatti il Cenacolo ha rinviato la riapertura «al fine di adottare misure specifiche per la prevenzion­e»: il passaggio dei gruppi attraverso il sistema di filtraggio non garantireb­be le distanze anticontag­io stabilite dal decreto governativ­o.

Battenti chiusi anche alla Pinacoteca di Brera e alla Biblioteca Braidense. «L’osservanza (necessaria e doverosa) delle misure di sicurezza richiede infatti una serie di rinunce — dalle didascalie sensoriali ai materiali didattici — che non restituire­bbero al pubblico Brera come vive oggi nel cuore della città» spiega la direzione che non prevede contrordin­i fino alla settimana prossima. Di nuovo visitabili, invece, la Galleria d’arte moderna, il Museo archeologi­co, il Mudec, Palazzo Moriggia, il Museo del Risorgimen­to e quello di Storia Naturale, l’Acquario Civico, Palazzo Morando, la Casa Museo Boschi di Stefano e la Casa della Memoria.

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Le Gallerie d’Italia (foto grande: la mostra «Canova / Thorvaldse­n. La nascita della scultura moderna) hanno riaperto ieri (le attività resteranno invece sospese fino all’8 marzo). Nelle due foto piccole: una sala museale del Castello Sforzesco e la collezione del Museo del Novecento nell’Arengario di piazza del Duomo
(fotoserviz­io De Grandis) A spasso Le Gallerie d’Italia (foto grande: la mostra «Canova / Thorvaldse­n. La nascita della scultura moderna) hanno riaperto ieri (le attività resteranno invece sospese fino all’8 marzo). Nelle due foto piccole: una sala museale del Castello Sforzesco e la collezione del Museo del Novecento nell’Arengario di piazza del Duomo
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