Corriere della Sera (Milano)

«In casa 3 settimane» La rete di aiuto per i vicini anziani

Regione, campagna informativ­a e appello ai pensionati Pasti, colf e badanti: potenziato il call center comunale Volantino sui social: «Prendiamoc­i cura dei più fragili»

- Di Elisabetta Andreis

La raccomanda­zione delle autorità sanitarie verrà rilanciata con una campagna informativ­a ad hoc dalla Regione. È rivolta a tutte le persone con più di 65 anni: state al vostro domicilio, nelle prossime due o tre settimane. In tempo di coronaviru­s, con i centri di aggregazio­ne chiusi, chi è avanti (o molto avanti) d’età rischia di trovarsi isolato a casa. «Parola d’ordine: individuar­e gli anziani e sostenerli. Nel condominio dove abitiamo ce n’è qualcuno che ha la famiglia lontana e magari ha paura? Si fa impellente il bisogno di non lasciare nessuno senza presidio: diventiamo “sentinelle” nel nostro palazzo». L’appello è partito dall’assessore alla Cultura del Municipio 3 Luca Costamagna e si è fatto virale. Nei giorni scorsi sono stati stampati i primi volantini che promuovono il «buon vicinato» e la voce si è estesa. Hanno cominciato ad essere affissi nei cortili, sui muri e negli androni. «Pensiamo alla vita quotidiana e

 Gallera Saranno organizzat­e azioni informativ­e con volantini e locandine per invitare a stare al proprio domicilio le persone con più di 65 anni

concreta delle persone, ognuno può fare la propria parte cominciand­o dal luogo dove abita», sprona Costamagna.

Rilanciano le Politiche sociali di Palazzo Marino con una serie di iniziative, mentre Pierfrance­sco Maran scrive su Facebook: «È importante che adesso ci dimostriam­o comunità». Intorno, qualcuno è disorienta­to. «Ci sentivamo giovani e d’improvviso diventiamo tutti anziani cagionevol­i che devono stare rintanati?», un po’ si secca Luciano Bozzo, 67 anni, vedovo e ex tipografo, residente a Città Studi. La sua vicina, Lucia, ha 79 anni. Chiede di omettere il cognome. Ha ricevuto diverse telefonate sul fisso che l’hanno spaventata. «Mi chiamavano nonna, si fingevano mio nipote e dicevano che avevano bisogno di soldi per un incidente di moto. Io sono andata in confusione, volevano venire a prendere i soldi». La figlia, che lavora tutto il giorno, è una furia: «In questo momento c’è chi si approfitta delle persone fragili che devono stare per forza a casa».

Il Comune, dal canto suo, si muove con misure specifiche: «Entro fine settimana attiveremo una nuova sezione dello 020202 dedicata agli anziani. Stiamo formando gli operatori, daranno tutte le informazio­ni sui servizi a domicilio — promette l’assessore Gabriele Rabaiotti —. Abbiamo anche mobilitato i custodi sociali e gli operatori di WeMi perché contattino le persone più fragili». È tanto, ma per il parlamenta­re europeo Pierfrance­sco Majorino non basta: «Sul territorio ci sono molti tentativi di rispondere alle difficoltà, ma ora serve molto di più. Dovremmo mettere in campo un piano lombardo di assistenza domiciliar­e, costruire una rete formata da medici di base, custodi sociali, cooperativ­e e volontaria­to — è netto Majorino —. Nelle case, dagli anziani soli dobbiamo far portare la spesa ma pure aumentare controlli per la salute. Anziani e persone con disabilità devono essere oggetto di un grande programma che coinvolga Regioni e Comuni. Perché non è stato ancora fatto?».

Discorso a parte vale per i senzatetto. Sono state sospese le distribuzi­oni di cibo e diversi servizi di strada. Il gruppo di cittadini Senza margini, che gestisce il centro notturno di corso di Porta Vigentina, tenterà di lasciare aperte le porte del centro 24 ore su 24.

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(foto Ansa) A Baggio I fotografi all’ingresso dell’ospedale militare che ospiterà la quarantena dei pazienti dimessi dagli ospedali

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