«L’indotto di Malpensa perde 75 mila euro a ogni volo cancellato»
I sindacati: handling e catering i più colpiti
VARESE «Altro che 11 Settembre 2001. Altro che de-hubbing di Alitalia, nel 2008». Sono immagini lontane che non reggono il confronto con quanto sta accadendo a Malpensa in questi giorni a causa della paralisi dei viaggi dovuti alla paura del coronavirus e che si riflette sulle scelte delle compagnie aeree di tagliare i voli. Risultato? «Crollo di almeno il 50% dei voli e dei passeggeri», spiega Raffaele Dell’Erba, che da 25 anni si occupa di trasporto aereo per la Uil e ricorda le crisi passate. Il tracollo di questi giorni rischia di segnare una pesante crisi di sistema che ha spinto il sindacato a chiedere immediati provvedimenti al governo, come ricorda Luigi Liguori della Filt Cgil di Malpensa: «I settori già colpiti da questa crisi sono il catering e l’handling nei quali misure come il telelavoro non si possono neppure immaginare: i dipendenti di queste aziende non stanno lavorando, e la situazione è gravissima». Il calo di «movimenti», cioè atterraggi e decolli, produce danni economici estesi. «Per ogni volo in meno, la perdita dell’indotto territoriale riferita ai soli passeggeri è stimabile in 75 mila euro tra hotel, food, intrattenimento e spostamenti», spiega Fabio Lunghi, presidente della Camera di commercio di Varese che ha elaborato questi dati resi noti ieri. Un riflesso che si riverbera sul tasso di occupazione delle stanze che, negli alberghi varesini, nel 2019 era in media del 76% ed è crollato al 10% in una settimana. «Tradotto, significa che esistono strutture attorno a Malpensa, e quindi fra le più colpite, che a fronte di una capienza di 150 posti letto, nelle prossime settimane si troveranno con una manciata di clienti al giorno», spiega Frederick Venturi, presidente provinciale di Federalberghi e titolare di un hotel a Cardano al Campo. «Diversi alberghi sono già chiusi e l’unico fattore che permetterà di riaprire saranno gli aiuti che ci attendiamo vengano stanziati da Roma. Siamo di fronte a una crisi che durerà mesi».