La laurea discussa online in diretta dal salotto
L’università ha proclamato 82 dottori in Ingegneria via Skype. Molti collegati dall’estero. I docenti in ateneo
Abito elegante come si conviene e tanta emozione. Qualcuno collegato dal salotto, altri dalla propria camera. Tanti dall’estero. Ieri, l’Università di Pavia ha proclamato 82 dottori in Ingegneria, tutti hanno discusso la tesi di laurea via Skype stando a casa. I docenti collegati dall’ateneo, ogni seduta poteva essere seguita da 250 utenti tra amici e parenti. E alla fine, microfono aperto per l’applauso. Come da tradizione.
PAVIA Abito elegante, cravatta e il carico d’emozione che accompagna il giorno della laurea. Un po’ più tecnologica e meno solenne, ai tempi del coronavirus. La tesi si discute dal salotto di casa, collegati via Skype con la claque di parenti ed amici radunati da remoto. Accade all’Università di Pavia dove, per recuperare le discussioni fissate per la scorsa settimana, e poi annullate per via dell’emergenza, si è deciso di organizzare aule virtuali e cerimonie alternative.
Ieri sono stati proclamati i primi 82 dottori in Ingegneria, con le commissioni dei docenti collegate online da alcune aule dell’ateneo, e laureandi disseminati in tutta Italia e anche all’estero, da Cina e India. «Ci sono diversi studenti collegati dalle loro città di residenza, all’estero — spiega il professor Lalo Magni, ordinario al dipartimento di Ingegneria civile architettura —. Per la prima volta, anche i loro familiari, che in genere rimangono nei loro Paesi di origine, potranno assistere alla cerimonia».
Una seduta a distanza, necessaria, considerate le misure di prevenzione attuate anche dall’ateneo pavese per far fronte all’emergenza coronavirus, inusuale, e con rituali diversi. I docenti della commissione si sono seduti attorno al tavolo; il presidente ha indossato la toga d’ordinanza, e ha chiamato in ordine i futuri dottori che si sono presentati davanti allo schermo. Chi ha scelto il salotto di casa con comò antichi e quadreria dell’Ottocento come sfondo; chi la propria camera, la cucina con i nonni, e chi una rigorosa parete bianca.
Ogni seduta poteva essere seguita da 250 utenti, tra amici e parenti del laureando: non una semplice diretta streaming, ma un collegamento interattivo che ha così permesso, a fine sessione, di aprire i microfoni e far scrosciare applausi (e divertenti cori da stadio) per il neo-dottore. «Abbiamo cercato di dare alla cerimonia la giusta importanza anche se celebrata in questo modo, proclamando i laureati con tutti i crismi», prosegue il professor Magni. «Se l’emergenza dovesse proseguire, dalla prossima settimana siamo pronti a tenere lezioni interattive via Skype for business, possibilmente senza variare gli orari del calendario». I docenti delle facoltà umanistiche, invece, continuano a registrare i podcast di lezioni slide e video e a caricarli sulla piattaforma Kiro seguita da oltre 25 mila studenti.