Il nonno assiste sei nipoti e Micol adotta un’anziana
Sono la fascia più fragile della popolazione. Ma, nei giorni del contagio, diventano ancora di più una risorsa in famiglia. Sono gli anziani, gli over 65. Le storie di solidarietà si intrecciano: Micol, 41 anni, ha «adottato» nonna Maria. E nonno Roberto si rivela un super baby sitter: con lui sei nipotini.
Maria, 89 anni, ha un angelo custode. Si chiama Micol e soprattutto in questo periodo di paure, è fondamentale. La protegge, la rassicura, la va a trovare. Altrimenti sarebbe sola. «Insieme chiacchieriamo, facciamo le presine all’uncinetto, ci sfidiamo a scala quaranta. E ridiamo. A volte basta così poco per entrare in intimità e risultare indispensabili a qualcuno. Io forse ho cambiato la sua vita, lei sicuramente ha cambiato la mia», dice con piglio la donna, 41 anni, scrittrice e traduttrice freelance. La storia di questa loro amicizia è degna di un libro. Comincia in agosto. «Sui Navigli tutti la conoscevamo di vista. Faceva avanti e indietro lungo il corso d’acqua e camminava curva, lenta, con la sacca sulla spalla, vestita uguale ogni giorno dell’anno: cappello di lana in testa e gonna lunga, sempre la stessa», racconta. Tra loro la presentazione è stata buffa. Maria si è subito aperta in un sorriso senza denti («Piacere!»), Micol le ha stretto troppo forte la mano.
«Da giovane si è presa cura di tutti: sua madre, suo padre, i suoi fratelli. Ma sul finale, quando gli altri sono mancati, si è ritrovata sola. A volte succede — sospira Micol —. Un sabato ha perso le chiavi di casa, io ero nei dintorni e l’ho vista, per la prima volta non in cammino ma seduta sul marciapiede. Mi sono fermata, le ho chiesto cosa fosse successo. Abbiamo dovuto chiamare i vigili del fuoco e così, in modo del tutto casuale, ho scoperto le condizioni insopportabili in cui viveva». Da lì si è avvicinata: «Nonostante l’età è sana come un pesce, solo un po’ fragile e sorda», la abbraccia. Non avendo più la nonna, si è affezionata tanto. L’altra si aggrappa a lei come fosse una figlia o una nipote. «Adesso che le autorità sanitarie raccomandano a chi è anziano di stare rintanato in casa, bisogna mettersi in ascolto e capire se ci sono persone, magari nel nostro palazzo o quartiere, bisognose di vicinanza, di compagnia. Persone invisibili agli occhi di chi non vuole vedere». Su sua segnalazione, i servizi sociali del Comune hanno trovato a Maria letto in una casa di riposo. «Non per questo ha meno bisogno. Le visite sono contingentate per il coronavirus, ma posso comunque andare a trovarla».
Micol Maria camminava lenta per strada, tutti la conoscevamo di vista Ci siamo presentate
Apriamo occhi e orecchie. «Quando ci troveremo in difficoltà noi, verremo salvati, se avremo fortuna, da chi dimostrerà umanità nei nostri confronti. Ricordiamoci che un giorno saremo tutti Maria».
Il passato Da giovane si era presa cura di tutti, poi è rimasta sola. Da quando ci conosciamo la mia vita è cambiata
Futuro Quando saremo in difficoltà verremo salvati da chi dimostrerà umanità nei nostri confronti