Famiglie, l’agenda al governo «Scuole chiuse, più incentivi e congedo per un genitore»
Le richieste a Speranza: subito sostegno alle imprese
Un congedo parentale ad almeno uno dei due genitori che nei prossimi giorni, data la sospensione dell’attività didattica nelle scuole fino al 15 marzo, dovranno assentarsi da lavoro per accudire i figli. È una delle richieste che ieri Regione Lombardia ha presentato al governo per affrontare la crisi economica legata alla diffusione del coronavirus e che Roma potrebbe approvare. Insieme a un pacchetto di aiuti economici, condiviso con Veneto ed Emilia-Romagna, da applicare a tutto il territorio regionale.
A termine della riunione, durata un’ora circa, tra il ministro della Salute Roberto Speranza e l’unità di crisi della Regione Lombardia, il governatore Attilio Fontana ha anticipato di aver «avanzato al governo la richiesta specifica per consentire ad almeno uno dei due genitori di poter accudire i bambini». Una necessità «per tutte quelle famiglie che non hanno nessuno a cui affidarli». La formula potrebbe essere quella del «congedo parentale», ha specificato il governatore, che sottolinea come la scelta debba avvenire in «tempi rapidi».
Ieri alla conferenza tra Regioni e governo per approntare gli aiuti economici ai territori più colpiti dai contagi, la Lombardia ha proposto la creazione di una «task force permanente composta da Regioni, governo, parti sociali e associazioni di categoria che possano aggiornarsi per far fronte all’emergenza economica», ha spiegato il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala. E presentato un pacchetto di aiuti economici urgenti per l’intero territorio regionale.
Tre i punti fondamentali. Il primo riguarda la richiesta di «aiuti immediati alle imprese — spiega Sala —, con attenzione alle medie, piccole e micro imprese di tutti i settori, dal turismo al commercio, affinché nei prossimi giorni possano uscire dall’immediata sofferenza di liquidità causata dal blocco di ordini e pagamenti».
Secondo punto: un finanziamento per la trasformazione del tessuto economico regionale. Vale a dire, un sostegno economico verso quei «comportamenti» che imprese e istituzioni scolastiche stanno assumendo, come lo smart working e l’e-learning: «L’emergenza, seppure senza tutte queste restrizioni, andrà avanti», ammette Sala, «quindi dobbiamo prepararci a trasformare la nostra economia». Su questo punto, la Regione ha chiesto al governo anche una collaborazione da parte delle società di telecomunicazioni.
Terza richiesta: la nomina di un commissario speciale per gli investimenti, sul modello del Ponte Morandi. «L’epidemia non è un evento di calamità naturale — chiarisce Sala —, ma è un evento che continua: abbiamo necessità di creare sviluppo, investimenti pubblici e semplificazione della burocrazia». Un esempio? «Per le domande relative al ristoro economico da coronavirus dovrebbe bastare la compilazione di un solo foglio. Abbiamo una grande occasione: quella di ripartire da zero».
Ci sono poi le richieste di indennizzo per i lavoratori autonomi che in questo momento hanno bloccato il fatturato, una sezione specifica per il settore turistico e alberghiero e manovre per il settore fieristico: «Chiediamo al governo un ristoro per tutti coloro che hanno investito in fiere che poi non vengono realizzate o hanno un decremento di clienti».