Per l’8 marzo
Lezione di bridge gratuita riservata alle novelle giocatrici Il regalo della federazione
Il bridge è sempre più un gioco al femminile ma i primati restano maschili
Uno sport della mente: così si può definire il bridge, disciplina associata al Coni come scacchi e dama. In occasione dell’8 marzo, la Figb regala una lezione base di bridge alle donne di tutta Italia presso le Associazioni sportive dilettantistiche milanesi che aderiscono all’iniziativa. Per iscriversi è necessario mandare la propria adesione via email entro l’8 marzo all’indirizzo: info@encantopr.it. «Vogliamo avvicinare le donne, anche giovani, a questo sport,
La campionessa
«Mi sono appassionata subito, ci vuole logica, concentrazione, memoria e resistenza»
sul quale aleggia una patina di vecchiume», racconta Patrizia Azzoni, docente e consigliere tecnico del settore insegnamento della Figb. «Questa disciplina, invece, è veramente accessibile a tutti, a ogni età: come testimonia anche il progetto “Bridge nelle scuole” che coinvolge giovani dalle elementari alle superiori».
Anche perché bisogna fare crescere le nuove leve: l’Italia, infatti, è il Paese che ha vinto più titoli al mondo, soprattutto negli anni compresi tra i 60 e i 90. Una disciplina, però, soprattutto maschile: «È inutile far finta di niente — racconta la campionessa Luigina Gentili, classe 1952 — gli uomini sono più forti. Ma in questi anni il divario si sta un po’ assottigliando». Sicuramente a livello amatoriale le donne che giocano a bridge sono più numerose degli uomini: circa 10 mila tesserate in tutta Italia, di cui 1.400 a livello agonistico. Tra queste, appunto, c’è anche Luigina, nata nelle Marche ma milanese di adozione: «Ho iniziato a 22 anni: gioco anche a tennis, e il club che frequento organizzò un corso di bridge gratuito. Mi sono appassionata subito. Il bridge è una sfida con te stessa, richiede soprattutto concentrazione, e poi logica, memoria, resistenza fisica, perché quando si fanno le gare si gioca anche tutto il giorno». Tra le competizioni più importanti che Luigina ha vinto, il Campionato europeo a Sanremo nel 2009: «Una gara a squadre: ho partecipato con il mio gruppo di amiche, in questo caso anche compagne di gioco».
Il bridge, infatti, si gioca a coppie: molti intendono «il ponte» proprio come un passaggio di comunicazione tra i partner. Lo scopo è fare più prese possibili, almeno una in più rispetto alla coppia avversaria. E la questione diventa ancora più complicata perché le prese vanno dichiarate prima dell’inizio della partita. Insomma, non è proprio semplice da spiegare: per iniziare a sedersi a un tavolo e fare una partita è meglio frequentare un corso. «È importante iniziare da giovani perché così si ha la possibilità di diventare campioni, almeno per quanto riguarda l’agonismo. Mentre a livello amatoriale si può iniziare a ogni età; però bisogna seguire delle lezioni: imparare non è difficile, ma richiede tempo», spiega Luigina. Ecco allora che in occasione di questo 8 marzo, le donne che desiderano provare possono mandare la mail e prenotarsi per una lezione gratuita: adesso, a causa dell’emergenza coronavirus, i circoli sono chiusi, ma appena possibile sarà fissata la data dell’incontro con l’insegnante.