Il video di Delpini: usate bene questo tempo sospeso
L’arcivescovo: «Un’occasione per rendersi utili La messa è sempre presenza affettiva e di comunione Suonate le campane e voi fedeli dite: buona domenica»
«Penso ai ragazzi, agli adolescenti che sono casa da scuola. Che cosa fate tutto il giorno? Cercate di fare qualcosa di buono, di studiare, di rendervi disponibili per un po’ di attenzione. Imparate che c’è una gioia nel rendersi utili». Seduto su una poltrona, come un amico che ti viene a trovare. Appare così l’arcivescovo Mario Delpini, nel video messaggio lanciato ieri ai fedeli dal sito della diocesi. Un video dall’atmosfera famigliare: «Come se fossi nel vostro salotto, perché io vorrei venire a casa vostra, stringervi la mano, bere con voi un caffè» dice l’arcivescovo che, dopo aver mandato un pensiero d’affetto ai malati e di gratitudine ai sanitari, concentra le sue parole sul tempo che viviamo in questi giorni. Un tempo sospeso, senza eventi e senza neppure le messe. Un tempo che è «un venerdì di Quaresima che si prolunga per tutta la settimana». Ma, sottolinea Delpini «la messa senza fedeli è solo un’impressione visiva. In realtà il sacerdote che celebra nella sua chiesa vuota vi porta tutti davanti al Signore. Il mio prete sa persino dov’è il mio posto sulla panca. Si ricorda di me, di ciò che gli ho confidato». Quindi l’invito a continuare a seguire le direttive del governo e della Regione.
«Io non ho abolito nessuna messa: la messa senza fedeli vuol dire una messa con presenza affettiva e di comunione che continua ad essere quella di sempre». E l’esortazione: tutto questo tempo libero «è una grande tentazione, ma anche una grande opportunità. Cercate di usarlo bene: pregate per me, per noi, per la nostra società. Questo tempo in cui si può stare in silenzio e meditare la Scrittura è un tempo di grazia» dice l’arcivescovo, estendendo l’invito ai ragazzi, ai loro insegnanti ed educatori «per rendere questo un periodo di qualità relazionale, spirituale, caritatevole». Un tempo per darsi gioia a vicenda. Perché «non abbiamo un modo per risolvere questo problema presto, ma abbiamo una possibilità di viverlo bene. Domenica a mezzogiorno suonate le campane» dice Delpini ai sacerdoti. E ai fedeli: «Suonate i campanelli ai vicini e dite: buona domenica».