LE MASCHERINE INTROVABILI E UN’IMPRENDITRICE GENEROSA
Vi scrivo a nome di tutte le persone che, come me, lavorano nella grande distribuzione in questo difficile momento. In particolar modo delle cassiere. Possibile che di noi non si parli da nessuna parte? Siamo in prima linea in questa battaglia, non abbiamo un vetro davanti che ci divide dai clienti, non possiamo farne entrare tre alla volta né possiamo rispettare il metro di distanza! Non chiediamo ovviamente la chiusura ma una misura per tutelarci di più visto che l’azienda ci ha dato guanti ma le mascherine non sono mai arrivate. Sarebbe così strano farci magari chiudere alle 21 e lasciarci a casa la domenica? Anche per noi è un momento difficile ma non ci sentiamo tutelati dallo Stato, non è giusto! Non sempre i clienti usano il buon senso e noi ci sentiamo un po’ abbandonati(ieri una cliente per pagare con i buoni pasto si è leccata le dita).
Visite annullate
Vi scrivo dopo aver letto della cancellazione di visite
Caro Schiavi, è da sempre la via aerea la principale causa di trasmissione di infezione virale, ovvero il passaggio di aria espirata da un vicino verso una persona che si trovi a meno di un metro, di più nel caso di tosse o starnuto. Questo tipo di possibile trasmissione virale è facilmente evitabile con l’uso della mascherina, la quale impedisce all’aria espirata di propagarsi.
Al momento le mascherine sono di difficile e spesso impossibile reperibilità e soggette a forti speculazioni. Non capisco perché non se ne raccomandi l’uso, neutralizzando quella che da sempre è la fonte più probabile di trasmissione microbica. Forse perché è introvabile o perché indossarla darebbe un senso di inquietudine?
Veniamo invitati a lavarci sovente e per almeno 20 secondi le mani ma non è attraverso le mani la principale causa della diffusione del virus. Indichiamo invece la mascherina come contrassegno di allarmismo.
A mio avviso è proprio in contrario. La mascherina è il mezzo di sicurezza che ci libera dalla paura, quella sì dannosa, di muoverci nel modo più normale possibile. ed esami. Io sono asmatica e ho visite al Policlinico di Milano: spirometria e visita pneumologica. Prese sei mesi fa quando questo virus non era noto.
Chiamando il numero verde 318.318 mi danno della bugiarda per questa notizia. Ma come è possibile che, in questo clima di paura e angoscia, il numero che gestisce tutto
Cari lettori, le mascherine non sono una suggestione psicologica, un placebo o altro. Servono, lo dicono i medici. Contro questo maledetto virus che cambia abitudini di vita e crea sconquassi economici, bisogna esser realisti: ci siamo dentro fino al collo.
Oggi l’emergenza è sanitaria e sono utili tutti gli accorgimenti per ridurre le fonti di contagio. Sulle mascherine una settimana fa l’imprenditrice lombarda Maria Cristina Colombo aveva denunciato il mercato speculativo delle forniture, ai limiti della truffa. Non si trovano. Servirebbe un prezzo calmierato. Molte farmacie ne sono sprovviste e in questa emergenza anche loro sono un presidio, a volte il primo per tanti pensionati. E i medici in prima linea, e gli infermieri a contatto con i malati? Come si proteggono se le mascherine sono razionate o addirittura mancano? La stessa imprenditrice, smuovendo mari e monti, ha trovato 300 mascherine dalla Turchia e ieri le ha recapitate al Corriere. «Una goccia nel mare», ci ha scritto. Le porteremo a chi sta in trincea. Ci sono persone normali e straordinarie che in questa emergenza cercano di rendersi utili, come le mascherine. Ma loro, per fortuna, ci sono.
Lavoratori senza difese
non sappia come rispondere ai cittadini che vogliono sapere se possono fare visite e controlli?!
Io ho una malattia cronica che necessita di controlli semestrali. Credo che la comunicazione rilasciata dagli Organi preposti debba funzionare, altrimenti si diffonde ulteriormente il panico.
No alle strette di mano
Apprezzo molto questa rubrica, che ci dà l’opportunità di condividere idee e criticità legate alla nostra vita quotidiana. Avevo già intenzione di scrivere a proposito di Milano e dello stato di degrado di cui siamo artefici in prima persona noi abitanti. Sono milanese e lavoro per una fondazione nel campo dell’assistenza domiciliare in zona 9: tra un utente e l’alto lo sguardo si sofferma su vie completamente ancora in preda alle cacche dei nostri animali; così come riscontro sempre più frequentemente l’abitudine di abbandonare masserizie di qualsiasi tipo in ogni angolo (e abbiamo un’Amsa efficien
Largo Gavirate
Da qualche tempo, da piazza Segesta a largo Gavirate, lato numeri dispari, è stato risistemato il verde sul marciapiede eliminando una fila di macchine parcheggiate, rendendo più piacevole la camminata. Purtroppo tutto il lavoro si è fermato solo in questo tratto. Da piazzale Lotto a largo Gavirate, la fila di macchine parcheggiate è di sei: tre per ogni senso di marcia: due in strada e una sul marciapiede. Perché non continuare a sistemare il verde anche su questo tratto, come era inizialmente molti anni fa?
Call center disinformato
L’ora di un sorriso
Rilancio interrotto