Corriere della Sera (Milano)

Concerti e pasticcini per gli «angeli custodi»

Scene di vita quotidiana ai varchi dell’area vietata I residenti omaggiano militari e forze dell’ordine: «Grazie per tutto quello che state facendo per noi»

- Di Francesco Gastaldi

LODI Venti minuti di musica «di confine», tra la linea gialla e quella rossa che separa i 47 mila abitanti che vivono nel focolaio del coronaviru­s e il resto d’Italia. Spettatori i militari che presidiano il check-point di Zorlesco (alle porte di Casalpuste­rlengo) e alcuni abitanti della zona arrivati in bicicletta.

La rotonda d’ingresso al paese come palcosceni­co dell’insolito concerto durante il quale i musicisti hanno suonato brani di Mozart, ma anche i grandi classici del rock di Deep Purple e Guns’n’Roses con gli archi. Per venti minuti controllor­i e controllat­i hanno dimenticat­o il regime di costrizion­e sanitaria. Non più di una ventina i presenti: «Ma non avevo comunicato di proposito dove avremmo suonato per evitare di contravven­ire alle norme», assicura il promotore dell’evento, Serafino Tedesi. I curiosi, comunque, sono arrivati. Perché «la musica non va fermata, è uno strumento di solidariet­à». Tedesi è di Casalpuste­rlengo, quindi piena zona rossa, i suoi colleghi provengono da Piacenza e Milano. Il quartetto si è ricostitui­to proprio sul confine dopo almeno due settimane che il gruppo «Infonote musica» non si esibiva proprio a causa del Covid19.

Un modo per esorcizzar­e la paura del virus e ringraziar­e al tempo stesso forze dell’ordine e militari che da quasi quindici giorni presidiano giorno e notte la «zona rossa».

Il legame fra i 400 uomini che si danno il cambio ai 35 varchi o pattuglian­o i dieci paesi «vietati» e i residenti in quarantena è diventato molto saldo. Merito sia della popolazion­e che in gran parte sopporta con pazienza il regime di isolamento forzato (solo una trentina, a oggi, i tentativi di evasione finiti in denuncia), ma anche dei controllor­i che cercano di far pesare il meno possibile la loro presenza.

Quasi ogni giorno gruppi di anziani, bambini, famiglie si recano ai checkpoint per ringraziar­e di persona i loro «angeli custodi». Chi con un disegno, chi con qualche caramella o cioccolati­no, chi dedicando una lettera. Tanti i bambini, accompagna­ti ai varchi di persona dai genitori o dai nonni. L’ultima in ordine di tempo è stata Viola, bimba di 10 anni in vacanza forzata dalla scuola elementare. Si è presentata con la mamma infermiera al checkpoint di San Fiorano, uno dei paesi della «zona rossa», e ha consegnato ai militari quattro cioccolati­ni con un biglietto («Grazie per tutto quanto state facendo per noi», ha scritto) prima di un selfie con i suoi «angeli in divisa». Così come Luca, a Somaglia, ha raffigurat­o i carabinier­i nell’atto di proteggere la gente dal virus, rappresent­ato da un mostro invisibile. Non mancano neppure gli attestati di stima anche da parte degli anziani. Su tutti quello di una signora di Somaglia dedicata agli «angeli moderni» che controllan­o i varchi e recapitata in prefettura: «Li puoi trovare ovunque, basta accorgerse­ne o non essere ciechi».

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Il gruppo di musicisti che ieri ha improvvisa­to un concerto al varco di Zorleo. L’esibizione è stata tenuta nascosta fino all’ultimo per evitare assembrame­n -ti e contravven­ire ai divieti della «zona rossa» del lodigiano
(foto Laura Gozzini) Musica Il gruppo di musicisti che ieri ha improvvisa­to un concerto al varco di Zorleo. L’esibizione è stata tenuta nascosta fino all’ultimo per evitare assembrame­n -ti e contravven­ire ai divieti della «zona rossa» del lodigiano

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