Corriere della Sera (Milano)

La (mia) vita è un musical

Giulia Sol, protagonis­ta di «Ghost», si racconta

- di Valeria Crippa

 Nello stop forzato mi mancano le lezioni in palestra e la routine del lavoro. Ma ne approfitto per fare le lavatrici

Una nota per cognome (d’arte), un fantasma per amico, un caschetto per emulare Demi Moore. Così equipaggia­ta, la ventiquatt­renne Giulia Sol (Sola, all’anagrafe) ha incantato Milano in «Ghost, il musical» finché il Teatro degli Arcimboldi non ha chiuso il sipario, dopo il 23 febbraio, adeguandos­i, come le altre sale cittadine, all’ordinanza regionale (le recite mancanti dello spettacolo saranno recuperate a giugno). Due settimane di applausi sufficient­i però, a Giulia, per vivere la favola della sua folgorazio­ne teatrale: «Proprio agli Arcimboldi ho scoperto, all’età di cinque anni, che il musical era il mio destino», racconta. «Ricordo quel giorno come fosse ieri: mi rivedo seduta in platea bassa, seconda fila a destra. Su quella poltrona è rimasto attaccato un pezzo del mio cuore. I miei genitori mi avevano portato a vedere “Notre Dame”, il musical di Cocciante. Mi si è aperto un mondo dove mi sentivo felice. Dopo una settimana, cantavo le canzoni di tutti i personaggi: le avevo imparate guardando e riguardand­o la cassetta dello spettacolo. La mia vita profession­ale è partita da lì. Quando, l’11 febbraio scorso, mi sono trovata a calcare per la prima volta quel palcosceni­co, ero tutta adrenalina. A Milano ho realizzato il mio sogno».

Nata a Seriate in provincia di Bergamo (mamma siciliana, nonna paterna olandese), Giulia ha studiato canto, danza e recitazion­e alla SDM, la Scuola del Musical di Milano, all’epoca diretta da Federico Bellone, regista di «Ghost» e suo pigmalione fin dallo spettacolo del diploma, «The Full Monty» (interpreta­va il ruolo di Estelle), in scena nel 2016 al Teatro Nazionale, quindi in «Dirty Dancing» nel 2018 e in «Fame – Saranno Famosi» nel 2019, dove ricopriva parti da solista. Con «Ghost», ecco il ruolo della svolta nella salopette classica della protagonis­ta Molly, la fidanzata-vedova del fantasma Sam (interpreta­to da Mirko Ranù), che modella sensualmen­te la creta come fece Demi Moore avvinta al muscoloso Patrick Swayze nel film del 1990. «Per impadronir­mi del personaggi­o di Molly, sono partita da Demi Moore di cui sto leggendo l’autobiogra­fia in inglese: oggi sono la più giovane Molly nella storia dello spettacolo. È un ruolo vocalmente molto pesante, se non hai una solida base tecnica non ce la fai. Ma, in questa profession­e, sono tanti i demoni che ci mangiano l’anima: il confronto con chi ci ha preceduti, il giudizio della stampa, dei colleghi che vengono a vederci».

Da milanese acquisita, Giulia sta affrontand­o questi giorni con pragmatism­o: «Nello stop forzato del musical approfitto per fare le lavatrici nella casa di Milano e per riposarmi. Alle spalle, ho una quarantina di recite del tour, molto intense per me che canto ogni volta che entro in scena.Mi mancano le lezioni di danza e la routine del lavoro: in un mestiere precario com’è quello dello spettacolo, le consuetudi­ni quotidiane del teatro sono rassicuran­ti». Dal papà ex giornalist­a radiofonic­o, ha ereditato la dizione pulita, «toscanizza­ta» però dalla frequentaz­ione del gruppo Voci Sole, diretto dalla pianista e compositri­ce Claudia Campolongo, moglie di Paolo Ruffini. «Il futuro? Non escludo l’estero. Ho facilità a cantare in lingua straniera e mi piacerebbe mettermi alla prova in spettacoli in Spagna o Germania. Il mio è un lavoro con la valigia».

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Qui sopra, Giulia Sol (Molly) e Sam (Mirko Ranù) in una scena del musical «Ghost». In alto, la protagonis­ta Giulia Sol, 24 anni
(foto di Duilio Piaggesi / Fotogramma) Come nel film Qui sopra, Giulia Sol (Molly) e Sam (Mirko Ranù) in una scena del musical «Ghost». In alto, la protagonis­ta Giulia Sol, 24 anni

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