La passione di Ilaria e Claudio Da cinefili a editori di volumi dedicati al grande schermo
Ilaria Floreano e Claudio Bartolini, da appassionati a editori specializzati
La coppia pubblica dal 2014 volumi sul grande schermo La scintilla? Kieslowski
«Si è trattato di un’energia positiva fra di noi, perché siamo stati entrambi travolti da una passione comune, il cinema». Lo dice una coppia di lombardi doc, uniti da un percorso sentimental-cinematografico, Ilaria Floreano e Claudio Bartolini. Moglie e marito dal 2012, e dal 2014 editori di libri e riviste dedicate al grande schermo. Li incontriamo in una casa dove c’è anche una attrice, esordiente nel 2018 in «The Last Heroes-Gli ultimi eroi» di Roberto D’Antona. È la figlia Giulia, 3 anni, che definisce «quadro nero» il megaschermo tv. «Lo accendiamo», dicono i genitori, «solo quando va a letto, è troppo presto per lei stare davanti a una tv perché deve imparare a sviluppare la fantasia». Poi Claudio ritorna alle origini della sua passione: «Avevo 8 anni, ricordo che vidi in sala “Dick Tracy” di Warren Beatty, mi colpì e alimentò la mia voglia di poliziesco». Per Ilaria invece il «battesimo cinefilo» fu con «Il Re Leone» visto a Capodanno quando uscì con tutta la famiglia. Da adulti è arrivato il loro incontro: «Nel 2007 ci siamo incrociati in un percorso universitario di Storia e Critica del Cinema, nel 2008 ci siamo ritrovati insieme a Parigi per la tesi. La scintilla però era già scoppiata quando parlando di cinema, usciti dalla Cattolica, davanti a una tazza di caffè abbiamo scoperto lo stesso titolo del cuore, ”Film Blu” di Kieslowski. A quel punto è stato facile mettere insieme anche i nostri cuori». Prosegue Paolo: «L’innamoramento è passato sotto il segno del cinema. Ci fu subito lo scambio di cellulari per trascorrere lunghi pomeriggi in un vortice di recuperi di film». E con i rispettivi titoli preferiti facevano crescere la loro passione a due, come ricorda Ilaria: «Per me fu fondamentale il tuffo nella saga di “Star Wars” che Claudio mi fece scoprire, mentre a lui facevo vedere delizie d’autore, a partire da Robert Bresson. Dopo due anni di visioni cinematografiche pomeridiane, abbiamo deciso che i film era meglio vederli insieme e a tutte le ore così siamo arrivati a convivere e poi a sposarci».
Infine, il grande salto per diventare editori emergenti: «Abbiamo rilevato dall’editore Bietti, la collana cinematografica “Heterotopia” nel 2014, ragionando come una brigata di sala ristorante», dice Claudio, «nel senso che Ilaria è addetta alla cucina dei testi e io faccio il cameriere, servo ai tavoli degli eventi e incontro gli autori. Abbiamo allargato l’inquadratura editoriale, aggiungendo i Quaderni di Cinema e i Nuovi Libri “Inland” dedicati al cinema a 360 gradi».
Pellicole galeotte «Dopo anni di film al pomeriggio, ci siamo sposati per guardarli insieme a tutte le ore»