Corriere della Sera (Milano)

Ricoverato responsabi­le di cancelleri­a di Delpini La Curia chiude gli uffici

- di Andrea Galli

Telefonate tutte quante uguali, ai numeri dei religiosi della parrocchia «Gesù buon pastore e San Matteo», al 2 di via Caboto, nella zona di via Washington.

I numeri, dei fissi, sono pubblicati sul sito internet della chiesa. E hanno ricevuto telefonate dalla mattina fin oltre la sera. Dapprima la domanda: «Ma è vero?», pur sapendo già la risposta, poiché la notizia era uscita, subito aveva raggiunto le famiglie dei parrocchia­ni e più d’uno l’aveva verificata attraverso i propri contatti. Dopodiché, ecco i dubbi, i calcoli, le paure sui contatti con proprio uno dei religiosi, che è risultato positivo al coronaviru­s ed è ricoverato in ospedale (non in terapia intensiva, le sue condizioni non sarebbero allarmanti).

Lui è monsignor Marino Mosconi, che è anche responsabi­le della cancelleri­a arcivescov­ile. Il suo nome è stato reso noto dalla stessa Curia, in un comunicato che ha annunciato quanto segue: «Disponiamo la chiusura degli uffici di Curia (solo sede di piazza Fontana 2 e non l’Archivio storico) sino al 10 marzo compreso. Si procederà nel frattempo a una completa sanificazi­one degli spazi del palazzo di piazza Fontana. Il nostro Arcivescov­o nel suo messaggio alla Diocesi ha già trasmesso la sua vicinanza a tutti: in questo momento sentiamo particolar­mente rivolta a noi la sua parola di incoraggia­mento e la sua benedizion­e».

Negli ultimi quindici giorni, come tutte le chiese quella di via Caboto ha visto la sospension­e delle funzioni religiose, pur rimanendo aperta a chi vuole entrare per pregare. Inevitabil­e che, nell’arco delle ultime due settimane, il religioso sia venuto in contatto con molti dei parrocchia­ni. E ugualmente inevitabil­e che ognuno di loro, adesso, dovrà «occuparsi» delle verifiche del caso, mappando il proprio recente passato ambientato all’interno della chiesa. Identico discorso per il luogo di lavoro di monsignor Mosconi, ovvero la Curia. Gli altri sacerdoti della parrocchia, rispondend­o al telefono con voce calma e ferma, e fornendo, per quanto possono, consigli e indicazion­i, invitano i fedeli a non cedere all’ansia, a evitare la psicosi, e sono particolar­mente attenti alle persone più anziane, spiegando anche ai loro figli le misure da adottare. Sono in corso «accertamen­ti» sugli spostament­i del religioso, qualora abbia effettuato visite a domicilio nelle abitazioni dei malati.

Insieme a ogni altra categoria, com’è ovvio, sono in aumento i contagi tra i religiosi. Del pomeriggio una seconda notizia, con un sacerdote del santuario della Vittoria, a Lecco, positivo al coronaviru­s. È don Eusebio Stefanoni. Il 28 febbraio, dopo aver scoperto la malattia, si era messo in isolamento. Da giovedì, è ricoverato nell’ospedale Manzoni; secondo fonti mediche, le sue condizioni non destano preoccupaz­ione. Chi lo ha frequentat­o negli ultimi quindici giorni è stato via via contattato e informato dai vertici del Santuario.

L’abitazione

Il religioso abita nella chiesa di via Caboto con altri sacerdoti Un caso anche a Lecco

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