LA SCUOLA, I COMPITI, GLI AMICI LE COSE CHE ORA CI MANCANO
Trovo un controsenso chiedere a tutti di restare a casa ma continuare a fare i mercati rionali a Milano. Dove per altro gli assembramenti si formano per forza davanti alle bancarelle. Impossibile mantenere il metro di distanza come da legge.
Ospedale San Carlo
Sono un dipendente dell’Ospedale San Carlo e vivo in pima persona questa surreale situazione dovuta al Covid-19; surreale perché a tantissimi ancora non sembra vera questa emergenza. Per quanto riguarda gli esami ambulatoriali da limitare, non c’è stata una chiusura ferrea e secca sullo stop. Io lavoro da tanti anni in ospedale e credo nel fatto di essere al servizio delle persone che hanno bisogno di visite ed esami, ma c’è un problema: l’ospedale non ha personale dedicato agli esami ambulatoriali. Il personale, con le dovute protezioni e precauzioni, lavora ogni giorno anche a contatto dei tanti infetti o presunti tali. E le persone che vengono negli am
Caro Schiavi, la notizia di questo virus ha sconvolto completamente la vita di ognuno di noi. Raramente mi fermo a guardare ciò che sta succedendo nel mondo per via della mia disattenzione. Questa volta, però, è staro inevitabile non sentire tutte le notizie che trattavano i contagi del coronavirus.
Da quando ho saputo che sarei dovuta restare a casa per una settimana mi sono fatta prendere dal panico, facendo sì che il mio spirito ipocondriaco si impadronisse di me. Ogni giorno disegnavo e scrivevo le cose che più mi piacevano per cercare di trovare un lato positivo in ogni mia giornata a casa ma, purtroppo, essendo una persona molto negativa, non ci riuscivo mai. Poi sono arrivati i compiti dai professori, ed ecco che ho capito che le uniche cose che potevano distrarmi erano i compiti. Riempiendo la mia testa di date storiche, di numeri periodici e di verbi irregolari riuscivo a non pensare alla zona rossa in cui mi trovavo, e dove mi trovo tutt’ora. Ovviamente questa situazione, come ogni cosa, non possiede solo aspetti negativi ma anche positivi. Queste settimane hanno rallentato la mia corsa giornaliera facendo sì che si rafforzasse il legame che ho con la mia famiglia. Non dovendo avere una vita frenetica come nei giorni normali dove parliamo bulatori sono potenziali infette. È un circolo vizioso. Il governo ha consigliato di rimanere a casa. Salvo esami urgenti e non procrastinabili. Forse qualcuno dovrebbe prendersi un po’ di responsabilità. Perché è di questo che si tratta: rinunciare a un po’ della nostra normalità e vedere se le misure serviranno.
Le zone rosse sempre per pochi minuti, adesso ci siamo ritrovati a trascorrere molte più ore insieme, sentendoci più uniti. Ho imparato a riscoprire i miei compagni facendo ricerche di gruppo e trovandoci a casa di uno o dell’altro ho scoperto nuove amicizie. Mi mancano tanto i miei amici di scuola, le nostre risate, l’odore del bianchetto sui banchi rovinati. Mi manca tutto della scuola. Vorrei ritornare indietro alla mia vita spensierata ma purtroppo non è possibile. Il tempo scorre veloce e in questo momento ancora di più. Grazie a questa condizione e circostanza ho imparato ad apprezzare le piccole cose, che quando non si hanno più a portata di mano mancano si rimpiangono terribilmente. Ho imparato ad amare ancora di più la vita, ad attaccarmi con tutta la mia vitalità soprattutto quando temiamo che qualcosa o qualcuno ce la possano portare via.
Cara Chiara, scusami se ho bluffato: la tua non è una lettera. È un tema mandato all’insegnante di Italiano della media di piazzale Lotto che trasmette emozioni positive. Ce ne sono altri 50 così, sinceri e profondi. Con ragazzi come voi, ce la faremo.
I numeri: 850 contagiati nella zona rossa del Lodigiano sono 1/4 del totale dei contagiati in tutta la Lombardia; se uniamo gli altri focolai seri accertati (Media Val Seriana e alcuni comuni del Bresciano) si arriva a più di 1/3. Parliamo di circa 1.500 malati su 150.000 persone. Possono questi essere equiparati e trattati, come rischio, a 12 milioni di lombardi? Sembra di sì se si estende, come si sta facendo, la zona rossa a tutta la regione, e si libera di colpo chi viene da questi focolai, ripeto che hanno percentuale di contagio di 1 su 100, di girarsene dovunque vogliano in Lombardia.
Direttive non chiare
Ma è normale questa procedura? Va benissimo invitare a restare a casa milioni di persone come precauzione, spero lo faremo tutti, ma per grazia di Dio, che si mantengano e si allarghino le zone rosse dove effettivamente ci sono focolai con queste percentuali di contagio e malati altissime!
Norme più rigide