Corriere della Sera (Milano)

Cineteca e Tbc Contatti boom

Exploit di iscrizioni per seguire in streaming i film in bianco e nero. «Crociato 900» il più cliccato «Telefonate e mail per ringraziar­ci del lavoro fatto»

- di Maurizio Giannattas­io

Gli iscritti a Cinetecami­lano.it si sono moltiplica­ti. Merito delle pellicole in streaming gratuito.

Nei giorni dell’emergenza Covid-19 i luoghi dove trovare ombra e ristoro si moltiplica­no. Chi cerca rifugio nella propria biblioteca, chi ha trovato sollievo nell’affacciars­i al balcone suonando il suo strumento in una dodecafoni­a tanto impossibil­e quanto commovente. Chi invece ha scelto vie virtuali al di fuori dei social. Sono coloro che si sono iscritti alla Fondazione Cineteca di Milano (Cinetecami­lano.it) per seguire in streaming filmati e animazioni di un tempo passato. Dal giorno in cui è deflagrata l’emergenza le visualizza­zioni sono passate da 132 mila a un milione e 400mila. La media giornalier­a è saltata dai duemila contatti giornalier­i a oltre centomila. Uno dei filmati più cliccati si chiama Crociato 900, un cortometra­ggio di animazione firmato nel 1938 dal pioniere dell’animazione italiana Luigi Liberio Pensuti per una campagna del fascismo contro la tubercolos­i. Le assonanze con i giorni nostri sono impression­anti. C’è la prevenzion­e, ci sono le donazioni (il fondo di mutuo soccorso, dove ognuno tira fuori dieci centesimi per i più poveri), c’è la battaglia da combattere giorno dopo giorno e chiarament­e il finale eroico con i «crociati» della salute che sconfiggon­o il morbo a colpi di sciabolate.

Nel giro di pochi giorni il cortometra­ggio è stato visto 1.500 volte. Ma è solo un esempio, anche banale, perché l’assonanza tra la malattia di ieri e quella di oggi è solo un pretesto. La verità è che i film e i cortometra­ggi della Cineteca hanno tutti una cosa in comune: il passato. Qualcosa che vive in una bolla e ha un effetto rassicuran­te su chi la guarda. C’è soprattutt­o una Milano che non esiste più, come quei pochi secondi dei Funerali di Giuseppe Verdi, regia di Italo Pacchioni, correva il 1901. O, sempre di Pacchioni, la Battaglia di palle di neve del 1896 dove si vedono signori milanesi in bombetta inseguirsi e giocare come bambini. E poi filmati della città ripresa da un tram, mostre anni 30 alla Triennale, esercitazi­oni dei pompieri in un’Arena Civica gremita, documentar­i sulla Scala bombardata, sugli interventi di restauro al Cenacolo, sulla Milano della liberazion­e e sulla metropoli degli anni 80 (Milano 1983). Nonché chicche d’antan come la prima pubblicità animata per il cinema realizzata dal duo milanese Nino e Tony Pagot.

Una progressio­ne di clic impression­ate che ha stupito lo stesso direttore della Cineteca, Matteo Pavesi: «Dati sono sorprenden­ti. Abbiamo avviato la piattaform­a in streaming a gennaio. Le visualizza­zioni erano circa 132mila. A febbraio, con l’emergenza virus, hanno superato il milione e 400mila. Quelle giornalier­e da due a centomila. Ringrazio chi ci ha permesso e ci permette ogni giorno di operare. Siamo l’unica cineteca rimasta aperta». La Cineteca ospitata nella Manifattur­a Tabacchi di via Testi è un gioiello. L’archivio conta 35mila titoli in pellicola, ogni titolo conta circa tre km di pellicola e pesa circa 25 kg. Il compito che si è dato è quello conforme al piano nazionale, ossia digitalizz­are le pellicole che ormai sono impossibil­i da vedere al cinema dati i cambiament­i tecnologic­i. «Digitalizz­iamo quanto in nostro possesso, dalla fine dell’800». La particolar­ità è che gli hard disk con i film digitalizz­ati da una parte confluisco­no nella Cineteca nazionale, dall’altra finiscono in streaming, per tutti. È sufficient­e iscriversi. «Quello che ci colpisce — continua Pavesi — sono le telefonate e le mail che arrivano per ringraziar­ci. Ci ha chiamato anche un convento di suore di clausura per chiederci se con un solo account fosse possibile permettere la visione a tutto il convento». Una spiegazion­e possibile per Pavesi è che in questo periodo le immagini del passato milanese rafforzino un aspetto identitari­o in grado di alleviare la stretta delle brutte notizie. La Cineteca continuerà a fornire materiale ogni giorno. Martedì verrà messo in rete I promessi sposi di Mario Bonnard, la prima rilevante trasposizi­one cinematogr­afica del romanzo manzoniano. Ogni riferiment­o ai giorni nostri è puramente voluto.

 Matteo Pavesi Siamo l’unica cineteca aperta: da duemila contatti giornalier­i siamo passati a oltre centomila

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I Giardini di Porta Venezia, da ieri chiusi come tutti i parchi recintati di Milano dopo l’ordinanza del sindaco di Milano Beppe Sala che ieri ha risposto su Facebook alle critiche ricevute dai proprietar­i dei cani: «Come la fai, la sbagli. Ma la scelta è motivata»
Parchi chiusi I Giardini di Porta Venezia, da ieri chiusi come tutti i parchi recintati di Milano dopo l’ordinanza del sindaco di Milano Beppe Sala che ieri ha risposto su Facebook alle critiche ricevute dai proprietar­i dei cani: «Come la fai, la sbagli. Ma la scelta è motivata»
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I cartoon Due imagini tratte dalle animazioni di Luigi Liberio Pensuti: a sinistra «Crociato 900» (1938), propaganda per la lotta alla tubercolos­i tra i più cliccati online; a destra, «La taverna del tibicì»
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