Corriere della Sera (Milano)

Fantacalci­o, tablet, contratti E per la nuova Rianimazio­ne lavori lampo al San Raffaele

Le collette a favore degli ospedali. Offerti due edifici per i ricoveri

- Di Sara Bettoni

Una terapia intensiva da campo al San Raffaele. Tablet per fare sentire vicini (almeno virtualmen­te) i pazienti ai loro familiari al San Paolo. Respirator­i e più personale in corsia al Policlinic­o. Ecco dove finiscono le donazioni che i milanesi stanno facendo agli ospedali per supportarl­i nell’affrontare l’emergenza coronaviru­s.

Le campagne di raccolta fondi sono molte e le varie strutture, grazie a questi aiuti, fanno ancora di più per curare i malati di Covid-19. Al San Raffaele, polo del gruppo San Donato, da un paio di giorni gli operai sono al lavoro. Nel campo sportivo dell’università sta nascendo una terapia intensiva all’interno di una tensostrut­tura, che sarà pronta ad accogliere 14 pazienti «tra una decina di giorni», secondo l’assessore alla Sanità Giulio Gallera. Posti letto preziosiss­imi, vista la crescente necessità di spazi nelle rianimazio­ni. A permettere l’ampliament­o lampo dell’ospedale di via Olgettina è la raccolta fondi lanciata dall’influencer Chiara Ferragni con il marito e rapper Fedez. In poche ore oltre 193 mila sostenitor­i hanno donato 3,9 milioni di euro. «Sapere che tante persone ci supportano ci aiuta a procedere nei nostri sforzi» dice Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e rianimazio­ne al San Raffaele. Al Policlinic­o, forte di una tradizione secolare di mecenatism­o, la chiamata ai cittadini è partita da una studentess­a di Medicina del sesto anno che sta portano avanti una tesi di laurea in Rianimazio­ne. L’ospedale l’ha subito sposata e in 72 ore sono stati recuperati 130 mila euro con il crowdfundi­ng online, oltre ad altri 820 mila euro provenient­i da aziende. Con questi soldi si stanno acquistand­o macchinari per le terapie intensive e assumendo infermieri, operatori sanitari e ricercator­i, con contratti interinali o come liberi profession­isti.

Grazie al sostegno economico di Eni al Sacco si realizzerà un nuovo pronto soccorso per le malattie infettive, accanto all’attuale. Altre attrezzatu­re si potranno comprare con i fondi che la piattaform­a di fantacalci­o Sos Fanta ha deciso di destinare al presidio.

Dietro l’iniziativa c’è Francesco Porzio, 24 anni. «Chi vuole può donare la vincita del fantacalci­o agli ospedali — racconta Porzio da Berlino, dove si trova ora —. In tantissimi hanno aderito, siamo a 110 mila euro. Sono coinvolti soprattutt­o ragazzi dai 13 ai 30 anni. E al di là della nostra raccolta, molti hanno preso spunto da questa idea per sostenere gli ospedali della propria città».

Ma medici e infermieri non si prendono cura dei malati solo con macchinari e farmaci. Per i pazienti contagiati dal virus e ricoverati diventa difficile mantenere i contatti con i propri familiari, che non possono accedere ai reparti perché rischiereb­bero a loro volta di ammalarsi. Al San Paolo e al San Carlo si cerca di rimediare con tablet per videochiam­ate. Tre giorni fa ne sono arrivati cinque, acquistati con i proventi delle donazioni, altri saranno consegnati a breve, due sono stati regalati da un gruppo anonimo di «Amici per sempre» di Arona (Novara).

Ancora, la Cassa Edile di Milano, Lodi, Monza e Brianza mette a disposizio­ne della Regione due palazzine a Maggio di Cremeno, vicino a Lecco, per accogliere i malati di Covid-19 e dona 140 mila euro. Mentre la società farmaceuti­ca cinese Viva Check Biotech, tramite l’Unione degli imprendito­ri italo-cinesi e la società Livolsi & partners di Milano, ha regalato all’Unità di crisi regionale oltre 2 mila campioni di un nuovo test per rilevare gli anticorpi al virus.

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Il tendone San Raffaele, la terapia intensiva in costruzion­e
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Videochiam­ata I tablet per chiamare a casa sono arrivati a San Carlo e San Paolo grazie alle donazioni

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