Corriere della Sera (Milano)

Cuore e testa La città ce la farà

- di Giangiacom­o Schiavi

Milano attenta alle regole, «ce la farà». I fattorini da tutelare: due temi delle lettere sul virus.

Milano alla prova, è la settimana più critica. Per evitare il boom dei contagi bisogna stringere la cinghia, stare in casa e non lasciarsi tentare dal sole nel parco: facciamo finta che la primavera sia rimandata. Agli elogi del civismo i lettori (dal balcone) fanno seguire le critiche all’incoscient­e disinvoltu­ra di molti che sottovalut­ano l’emergenza. Adesso bisogna avere paura, poi si tornerà a correre.

Cuore e testa

Milano ce la farà

Caro Schiavi, nel cruccio e nell’accidia forzata di una Milano blindata per sprangare le porte ad un nemico invisibile quanto insidioso e potenzialm­ente letale, la Meneghina (Associazio­ne culturale Biblioteca famiglia meneghina società del giardino) custode, da quasi cent’anni della memoria storica di Milano, sente la necessità di esprimere ai cittadini milanesi autoctoni e provenient­i da tutte le parti del mondo solidariet­à, speranza e augurio.

Per questo non può che apprezzare la saggezza e l’impegno delle autorità, l’abnegazion­e degli operatori sanitari, dei moltissimi volontari, e di chi ha manifestat­o, secondo una tradizione mai smentita, la propria solidariet­à e generosità Cittadini milanesi teniamo duro con consapevol­ezza: cont el coeur in man ma soprattutt­o cont el coo desedaa (con la testa sveglia).

Edoardo Teodoro Brioschi

Il bello di Milano sono i milanesi. Ce la faremo.

Con la mascherina

Ogni precauzion­e serve

Se il portatore del virus avesse una mascherina le possibilit­à di contagio diminuireb­be di molto. Ma chi sono i portatori? Dobbiamo comportarc­i, nel dubbio, come se fossimo tutti portatori. Usiamo la mascherina, come fanno in Cina. Stanno contenendo l’infezione quindi prendiamo esempio da loro. Portiamola sempre quando usciamo per non infettare gli altri.

Ezio Basilico

Ogni precauzion­e è utile. Ma prima di tutto, mascherine, guanti e disinfetta­nti vanno garantiti agli operatori sanitari e a tutti gli addetti ai servizi pubblici. Noi dobbiamo restare a casa, evitare contatti, lasciare le scarpe sull’uscio. Se c’è anche la mascherina, meglio.

Passeggiat­a con il cane

Restiamo educati

Non ho ancora ben capito se, non avendo un cane, posso portare a spasso (senza assembrame­nti) me stesso. Certo è che la libertà espressame­nte consentita ai padroni (pardon, custodi) dei cani (pardon, amici quadrupedi) si sta trasforman­do in libertà di escremento (fermarsi a raccoglier­e potrebbe essere pericoloso). Carlo A. Piria

In momenti come questi aiuta il caro e vecchio buon senso. Educazione e rispetto.

Fra i corrieri

Protezioni inadeguate

Lavoro come driver presso un grosso corriere internazio­nale, tra driver, impiegati, addetti allo scarico siamo circa 150 persone, rientriamo nella categoria «indispensa­bili». Siamo in un grosso magazzino dall’inizio di questa pandemia, non sono stati fatti controlli, ci hanno dato mascherine e guanti di misura inadeguata, come tanti colleghi alle dipendenze di altri corrieri, ci sentiamo carne da macello.

Però devo dire che una cosa ci aiuta: la solidariet­à espressa dai nostri clienti. Da giovedì sono a casa, vorrei tornare al lavoro. Ma confesso che ho paura.

Nicola S.

Tante persone sono state esposte a rischi esagerati. Esiste la paura e anche il coraggio di avere paura.

La spesa

Non esagerate

Per favore fate la spesa due o una volta alla settimana. Sembra che ci manchi il cibo…

Non siamo in guerra, è solo un periodo triste per tutti. E poi già siamo segregati in casa, se mangiamo tutto quello che compriamo mettiamo su chili e ci facciamo piu male del coronaviru­s.

Luca Valieri

Suggeriamo lo slogan: meno chili per tutti. Ma gli effetti di questo virus purtroppo sono da guerra.

Scarp de’ tenis

Il numero è online

In queste lettere si è parlato spesso degli ultimi, dei barbun come li cantava Jannacci. Per gli «invisibili» con il coronaviru­s è ancora più dura tirare avanti. Dirigo Scarp de’ tenis, il progetto editoriale sostenuto da Caritas Ambrosiana che dà lavoro, solo nella nostra regione a più di 50 persone, in gran parte homeless. Il giornale viene per sua natura venduto per strada ma soprattutt­o nelle parrocchie, al termine delle Messe.

I decreti, le ordinanze e il senso di responsabi­lità impediscon­o ai nostri venditori di poter proporre l’acquisto del giornale. La vendita, e il reddito che ne deriva, per molti di loro è l’unica entrata. Per questo motivo abbiamo messo in vendita online e in forma digitale il numero di marzo sul nostro canale www.social-shop.it . In tantissimi hanno già risposto e manifestat­o il loro sostegno. Non ci scoraggiam­o, anche nelle difficoltà.

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In via Cassala è comparso un murale il cui soggetto è un giovane che indossa una mascherina sanitaria. Il tema della lotta alla pandemia è sempre più diffuso anche fra le opere degli street artist al lavoro sui muri della città
(Fasani/Ansa) Murale In via Cassala è comparso un murale il cui soggetto è un giovane che indossa una mascherina sanitaria. Il tema della lotta alla pandemia è sempre più diffuso anche fra le opere degli street artist al lavoro sui muri della città
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