Corriere della Sera (Milano)

«Corse tagliate, mezzi saturi» Il Comune rivede le frequenze

Prima giornata con servizio pubblico a regime ridotto Metrò e tram si sono riempiti. Scoppia la polemica Palazzo Marino: ora più viaggi. Atm lavora sui tornelli

- di Sara Bettoni e Andrea Senesi

Troppa gente sui mezzi pubblici, dopo la riduzione delle corse (su tram e metrò del 40 per cento) sollecitat­a dal decreto del governo e decisa dalla Regione per le aziende del traporto pubblico locale. Nelle ore di punta, soprattutt­o in metropolit­ana, ieri si sono registrati i temuti assembrame­nti. Lo hanno denunciato molti utenti, i sindacati di base e un buon numero di politici di ogni schieramen­to. In serata è arrivata la parziale correzione di rotta del Comune. «Progressiv­amente verrà introdotto l’orario del sabato invernale con integrazio­ni che permettera­nno di garantire il 75 per cento del servizio ordinario, il 10-15 per cento in più di quanto deciso come massimo da Regione Lombardia», ha spiegato l’assessore alla Mobilità Marco Granelli. Che ha ammesso la situazione di rischio che si era venuta a creare in mattinata: «In giornata, col passaggio di orario, ci sono state alcune situazioni di sovraffoll­amento: abbiamo chiesto ad Atm di intervenir­e per integrare l’offerta e garantire un servizio adeguato, ai livelli del 75 per cento dell’ordinario, pur sapendo che i passeggeri sono circa il 10 per cento del solito».

Il primo a indicare le possibili conseguenz­e del drastico taglio delle corse era stato, la settimana scorsa, l’ambientali­sta Carlo Monguzzi (Pd) che ieri, prima della «correzione» del Comune, aveva rilanciato: «È un chiaro errore. Il servizio pubblico deve garantire ai cittadini che non possono non recarsi sul posto di lavoro di poterci arrivare in sicurezza e viaggiando in ambienti semidesert­i, al riparo dal contagio. E non importa se questa è una scelta anti-economica». Quella della frequenze delle corse è stata fin dal principio una decisione politica, maturata all’interno del pacchetto di misure volute dal governo, e avallate da Regione e Comune, per il contenimen­to del coronaviru­s. Atm in questo caso si «adegua» alle scelte della politica. Di suo l’azienda ha deciso che da domani alcuni treni aggiuntivi entreranno in servizio nelle stazioni intermedie delle linee, in modo da far trovare ai passeggeri che salgono più disponibil­ità di spazio. Non solo: si provvederà a contingent­are, in caso di assembrame­nti, l’afflusso ai vagoni con l’eventuale chiusura dei tornelli a intervalli temporanei. «Stiamo intervenen­do per evitare situazioni di affollamen­to — dice il dg Arrigo Giana — e chiediamo collaboraz­ione a tutti i nostri passeggeri e agli altri soggetti coinvolti, cercando di diluire il più possibile il flusso nell’orario di punta mattinale anche scaglionan­do l’avvio delle diverse attività che sono rimaste attive».

Nessun problema invece, almeno in questi ultimi giorni, sui treni regionali. La riduzione del servizio di Trenord è stata del 50 per cento. «In genere — spiegano dall’azienda regionale — facciamo circolare 2.300 treni: quelli in sevizio ora sono 705 sulla rete Rfi e 442 su quella di Ferrovie Nord». Utenza ridotta dell’85 per cento: alcuni convogli ieri hanno viaggiato senza passeggeri a bordo.

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(foto Ansa) Nel vagone Pendolari ieri sulla metropolit­ana: mascherine e distanza di sicurezza

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