I dati dello studio «Next 14» sugli spostamenti dei milanesi
Per sei su dieci l’ufficio è in casa Navigli e Baires lenti a svuotarsi
Come è cambiato radicalmente il nostro stile di vita in poco più di tre settimane. Lo vediamo sotto i nostri occhi. Ma la statistica e l’uso dei Big Data ci permettono di comprendere esattamente ciò che si è verificato a partire da lunedì 24 febbraio, 48 ore dopo il primo caso rilevato di Covid-19 a Codogno, in provincia di Lodi.
A condurre l’analisi Next 14, una società di marketing di Milano, fondata da Marco Ferrari e tra i cui investitori ci sono Guido Barilla, Nicola Drago del gruppo De Agostini, Alessandro Chiesi dell’omonima società farmaceutica e il costruttore Paolo Pizzarotti. Attraverso siti, applicazioni e sensori, Next 14 offre ai suoi clienti informazioni sui consumatori e sulle loro modalità di acquisto aggregando ed incrociando i dati geo-referenziati di 30mila persone prese a campione con gli indicatori Istat, Agenzia delle Entrate, Open Data, riuscendo così ad analizzare i flussi di spostamento dei milanesi in determinati luoghi di interesse. Next 14 ha differenziato gli spostamenti sistematici (casa/lavoro) da quelli non sistematici (visite, shopping) e ad individuare punti stazionari, cioè quei luoghi visitati abitualmente anche in modo non ricorrente.
Nella prima settimana di emergenza del 24 febbraio circa il 30% degli utenti analizzati non si è recato nella propria sede di lavoro lavorando in smart working. Nella seconda settimana è salito al 37%. Dopo il decreto dell’8 marzo — che ha predisposto il blocco totale — la quota di utenti che ha lavorato dalle proprie abitazioni è cresciuta sino a raggiungere l’11 marzo il 62%. Ovviamente è cambiata la frequentazione dei punti nevralgici della città: il calo nelle ultime tre settimane nelle stazioni ferroviarie è stato forte sin dal 24 febbraio (i frequentatori di stazione Centrale e Garibaldi nella prima settimana di emergenza sono dimezzati per arrivare a un calo dell’80% nella scorsa settimana). Più lento il calo di affluenze in luoghi come Navigli o Corso Buenos Aires: nelle prime due settimane dell’emergenza sono scesi in media solo del 30%, mentre sono crollati solo con il lockdown (circa -70%). «I nostri dati potrebbero in questo momento essere utilizzati dalle autorità per monitorare i comportamenti della popolazione», spiega Marco Ferrari, fondatore e Ceo di Next.
Le stazioni ferroviarie A Centrale e Garibaldi tra febbraio e marzo le presenze sono calate dell’80 per cento