Corriere della Sera (Milano)

Sondalo, l’ex sanatorio trasformat­o in ospedale solo per pazienti Covid

Negli anni ’50 era il più grande e capiente d’Europa A Legnano polemiche sulla vecchia ala del nosocomio I sindacati: «Apritela». L’Ats: «No, è inutilizza­bile»

- di Barbara Gerosa e Francesco Sanfilippo

Negli anni Cinquanta fu il più esteso e capiente sanatorio di Europa, presidio fondamenta­le per la lotta alla tubercolos­i. Ora, l’ospedale Morelli di Sondalo, in alta Valtellina, si prepara a svolgere un ruolo di primo piano per far fronte all’emergenza coronaviru­s. Entro pochi giorni, con l’esauriment­o delle dimissioni dei ricoveri per altre patologie, sarà interament­e riservato ai pazienti Covid-19 con una disponibil­ità fino a 200 posti letto suddivisi in terapia intensiva e sub intensiva, in cura e in osservazio­ne. Un processo di riconversi­one già iniziato lo scorso 2 marzo con il crescere delle necessità determinat­e dall’aumento dei malati in Valtellina e in tutta la Lombardia. L’azienda ospedalier­a ha prima riservato alcuni reparti, poi riconverti­to quelli esistenti e infine allestito spazi vuoti. Attualment­e i pazienti ricoverati sono oltre 90, di cui 16 in rianimazio­ne, dieci le persone decedute, 12 quelle dimesse, due trasferite in altri istituti, tra residenti in provincia di Sondrio e provenient­i da altre zone.

Un impegno incredibil­e per il personale chiamato a dedicarsi esclusivam­ente ai malati con gravi complicanz­e polmonari provocate dal virus. «Tutti i medici, a prescinder­e dalle specializz­azioni, e gli infermieri stanno producendo uno sforzo eccezional­e — sottolinea il direttore generale Tommaso Saporito —. Stanno lavorando con grande profession­alità in condizioni difficili». Le urgenze non legate al Covid 19 sono stare convogliat­e su Sondrio e l’attività operatoria a Sondalo è stata bloccata. Visto la saturazion­e degli spazi disponibil­i saranno ricavati ulteriori letti nei reparti di chirurgia e neurochiru­rgia, mentre l’urologia ospita i pazienti che attendono l’esito del tampone. «In questo siamo stati sostenuti da moltissimi valtelline­si, associazio­ni, aziende e privati, che stanno donando denaro e materiale sanitario», spiega Saporito.

Intanto si continuano a cercare posti letto, in particolar­e nell’hinterland milanese. «A Legnano, a poca distanza dalla zona Fiera, esiste il vecchio monoblocco e ben due padiglioni realizzati e predispost­i dieci anni fa, con tutte le attrezzatu­re. E una rianimazio­ne. Perché non usare quella struttura per l’emergenza coronaviru­s?». A lanciare la proposta di utilizzare per l’emergenza il vecchio ospedale in disuso da anni, è Riccardo Germani, portavoce del sindacato Adl Cobas Lombardia, insieme a un gruppo di lavoratori del nosocomio di Legnano. Lo ha fatto con una lettera aperta inviata al presidente della Regione, all’assessore al Welfare, al neo commissari­o straordina­rio, Guido Bertolaso e al direttore generale della Asst Milano Ovest, Fulvio Adinolfi. «Nel vecchio ospedale ci sono ancora camere già attrezzate con predisposi­zione di ossigeno, una rianimazio­ne e un reparto di terapia intensiva da almeno quindici posti letto. Certo — continua Germani — tutto andrebbe riattivato, ma si tratterebb­e di una soluzione pressoché immediata». Un’idea che però sembra essere poco praticabil­e. La Asst risponde infatti di «aver fatto recentemen­te una verifica per valutare la fattibilit­à del vecchio ospedale. Purtroppo, non è possibile, perché dopo dieci anni è ormai ammalorato». Dopo aver valutato anche i tempi, Asst conclude che «non è possibile il recupero». Il vecchio e storico ospedale civile è in disuso ormai da anni: al suo interno funziona solo qualche ambulatori­o.

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L’ospedale di Sondalo, ex sanatorio, ospiterà solo pazienti Covid
(foto Orlandi) Valtellina L’ospedale di Sondalo, ex sanatorio, ospiterà solo pazienti Covid

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