Un giorno nero: 381 vittime
Impennata in Lombardia. Fontana: «I soldati? Pochi e servono misure più rigide». Market, code e polemiche
Ancora troppe persone in strada, ospedali al collasso e medici sfiancati. E tante vittime: oltre 380 in 24 ore. Il bollettino a ieri segna 3.804 positivi in provincia, più 526 rispetto al giorno precedente. In città finora si contano 1.550 ammalati. Per limitare la diffusione del virus occorre stare in casa e dai ieri i controlli saranno affidati anche a 114 militari che si affiancheranno ai 34 già operativi in città. Le pattuglie si muoveranno in modo indipendente ma in caso di denunce dovranno appoggiarsi a polizia e carabinieri.
Non ancora soddisfatto, però, il governatore Fontana: «I soldati sono pochi, ne servono di più». E per il Pirellone servono anche misure più rigide: rimodulazione dei trasporti, sospensione dell’attività negli uffici pubblici, alt ai cantieri. Il sindaco Sala, invece, preme per la chiusura delle tabaccherie, non dei market il sabato e la domenica.
Un contingente di militari è già presente, e dunque è tecnicamente sbagliato dire che arriverà l’Esercito. Ma nei fatti così sarà, a conferma di una situazione drammatica e in continuo peggioramento, con il rischio concreto, di ora in ora, che si entri nel pieno di quella «battaglia per Milano» da molti evocata, anche all’interno della comunità scientifica. Una battaglia decisiva per il futuro dell’Italia. Da stamattina, come stabilito nel vertice in Prefettura, ai 34 soldati già operativi se ne aggiungeranno altri 114. Con un unico obiettivo, per adesso, in attesa di eventuali drammatiche evoluzioni sotto l’ordine pubblico: controllare che i cittadini stiano a casa. Come invece ancora, nonostante gli svariati appelli, non succede, quasi che una parte di loro sia rimasta ancorata allo slogan della Milano che non si ferma nemmeno con la pandemia.
In azione
Secondo la prassi consolidata, le pattuglie dell’Esercito potranno muoversi in modo indipendente, senza l’appoggio delle forze dell’ordine, ma in caso di denunce e altre azioni di polizia giudiziaria dovranno comunque appoggiarsi ad agenti e carabinieri, ai quali è stato chiesto di innalzare, e di parecchio, pur all’interno di un’attività già intensa, la sorveglianza nei confronti dei disobbedienti. È stato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a spingere definitivamente per l’aumento d’organico dei militari, provvedimento peraltro avallato dal prefetto di Milano Renato Saccone, consapevole fin dalla prima d’ora della necessità di implementare lo sforzo sulle strade cittadine. Non che questo potenziamento soddisfi comunque la Regione, che l’aveva auspicato. Il governatore Attilio Fontana si aspettava almeno altri mille soldati, mentre secondo il suo assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato ne servirebbero diecimila.
«Troppi per strada»
I dati relativi a contagi e decessi stanno subendo catastrofiche variazioni. Lo stato degli ospedali, come ripetono gli esausti medici e infermiequesto ri, falcidiati dall’imminente saturazione d’ogni spazio possibile per aggiungere posti letto, è al collasso. Non è escluso che ulteriori misure, legate al trasporto pubblico, possano venir adottate e ne parleremo più avanti. I soldati si muoveranno nelle fasce orarie e nelle aree geografiche che, fin qui, più hanno registrato il mancato rispetto delle regole. Si viaggia ormai sul numero di centinaia di denunciati al giorno, che a detta dei milanesi restano pochi. In scenario, si moltiplicano le proteste degli agenti della polizia locale, i quali nelle chat chiedono al sindaco Sala il motivo per il quale sono stati in parte costretti alle ferie per due settimane (e gli stessi milanesi non mancano di sottolinearlo) in uno dei momenti più difficili di Milano, dove il singolo diventa un sostegno fondamentale. Il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala ha spiegato che, in base alle rilevazioni attraverso le celle telefoniche, «gli spostamenti sono troppi. Troppi». Del resto «abbiamo picchi importanti dalle 12 alle 13 e dalle 18 alle 19». Non è azzardato ipotizzare che fra questi cittadini in circolazione vi siano anche non lavoratori. «I dati in nostro possesso», ha precisato Sala, «rappresentano l’85% del totale della popolazione lombarda, e pertanto sono più che affidabili».
Le fasce orarie
Quest’ultimo tema ne rilancia un altro: i mezzi pubblici.
Fontana
Per iniziare a discutere con serietà il numero di militari dovrebbe essere dieci volte tanto
Sala
Pensavamo di chiudere anche i tabaccai: ai mali estremi, estremi rimedi
De Corato
Prima risposta, ma per tutta la regione ne mancano diecimila non mille
Ammesso che si sia ancora in tempo (ieri ennesima giornata catastrofica, specie perle morti, come leggete nella pagina a fianco), proseguono i ragionamenti per bloccare il trasporto. O meglio: rimodularlo nella sua interezza. Dopo aver corretto l’errore della concentrazione di treni del metrò negli «orari di punta» al mattino, con l’inevitabile conseguenza di assembramenti, primo «alleato» del Covid-19, l’idea è quella di limitare l’«ordinario». Il Governo ha demandato alle Regioni l’allestimento di piani speciali. Sarà il governatore Fontana a decidere. Una possibile soluzione, quantomeno una di quelle più prese in considerazione, potrebbe essere la cancellazione delle fasce orarie meno frequentate (la serale), ed eventualmente di ulteriori fasce nel corso della giornata. Potrebbero esserci novità a breve. Ma di nuovo, banale domanda: siamo in tempo? La Regione ribadisce che se sarà necessario procederà da sola su vasti e differenti fronti. Al momento si avanza in ordine sparso. Il Consorzio Villoresi ha vietato gli ingressi nelle sue alzaie (quelle di Milano sono in concessione al Comune), i sindaci di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo hanno firmato un’ordinanza per restringere la mobilità a cominciare dalle ciclabili, come avvenuto a Varese dove è stata disposta la chiusura dell’anello di trenta chilometri intorno al lago. Al di fuori di Milano, c’è una Lombardia per la quale le misure non bastano. Fontana e numerosi sindaci hanno chiesto al premier di sospendere l’attività degli uffici pubblici, di interrompere i cantieri e i mercati comunali scoperti, e di imporre il divieto di praticare sport all’aperto, in due o da soli non fa differenza. Per intanto il sindaco Sala ha annunciato lo stop delle tabaccherie, che in nottata hanno registrato assembramenti ai distributori automatici.
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