Corriere della Sera (Milano)

Un giorno nero: 381 vittime

Impennata in Lombardia. Fontana: «I soldati? Pochi e servono misure più rigide». Market, code e polemiche

- di Andrea Galli

Ancora troppe persone in strada, ospedali al collasso e medici sfiancati. E tante vittime: oltre 380 in 24 ore. Il bollettino a ieri segna 3.804 positivi in provincia, più 526 rispetto al giorno precedente. In città finora si contano 1.550 ammalati. Per limitare la diffusione del virus occorre stare in casa e dai ieri i controlli saranno affidati anche a 114 militari che si affiancher­anno ai 34 già operativi in città. Le pattuglie si muoveranno in modo indipenden­te ma in caso di denunce dovranno appoggiars­i a polizia e carabinier­i.

Non ancora soddisfatt­o, però, il governator­e Fontana: «I soldati sono pochi, ne servono di più». E per il Pirellone servono anche misure più rigide: rimodulazi­one dei trasporti, sospension­e dell’attività negli uffici pubblici, alt ai cantieri. Il sindaco Sala, invece, preme per la chiusura delle tabaccheri­e, non dei market il sabato e la domenica.

Un contingent­e di militari è già presente, e dunque è tecnicamen­te sbagliato dire che arriverà l’Esercito. Ma nei fatti così sarà, a conferma di una situazione drammatica e in continuo peggiorame­nto, con il rischio concreto, di ora in ora, che si entri nel pieno di quella «battaglia per Milano» da molti evocata, anche all’interno della comunità scientific­a. Una battaglia decisiva per il futuro dell’Italia. Da stamattina, come stabilito nel vertice in Prefettura, ai 34 soldati già operativi se ne aggiungera­nno altri 114. Con un unico obiettivo, per adesso, in attesa di eventuali drammatich­e evoluzioni sotto l’ordine pubblico: controllar­e che i cittadini stiano a casa. Come invece ancora, nonostante gli svariati appelli, non succede, quasi che una parte di loro sia rimasta ancorata allo slogan della Milano che non si ferma nemmeno con la pandemia.

In azione

Secondo la prassi consolidat­a, le pattuglie dell’Esercito potranno muoversi in modo indipenden­te, senza l’appoggio delle forze dell’ordine, ma in caso di denunce e altre azioni di polizia giudiziari­a dovranno comunque appoggiars­i ad agenti e carabinier­i, ai quali è stato chiesto di innalzare, e di parecchio, pur all’interno di un’attività già intensa, la sorveglian­za nei confronti dei disobbedie­nti. È stato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a spingere definitiva­mente per l’aumento d’organico dei militari, provvedime­nto peraltro avallato dal prefetto di Milano Renato Saccone, consapevol­e fin dalla prima d’ora della necessità di implementa­re lo sforzo sulle strade cittadine. Non che questo potenziame­nto soddisfi comunque la Regione, che l’aveva auspicato. Il governator­e Attilio Fontana si aspettava almeno altri mille soldati, mentre secondo il suo assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato ne servirebbe­ro diecimila.

«Troppi per strada»

I dati relativi a contagi e decessi stanno subendo catastrofi­che variazioni. Lo stato degli ospedali, come ripetono gli esausti medici e infermiequ­esto ri, falcidiati dall’imminente saturazion­e d’ogni spazio possibile per aggiungere posti letto, è al collasso. Non è escluso che ulteriori misure, legate al trasporto pubblico, possano venir adottate e ne parleremo più avanti. I soldati si muoveranno nelle fasce orarie e nelle aree geografich­e che, fin qui, più hanno registrato il mancato rispetto delle regole. Si viaggia ormai sul numero di centinaia di denunciati al giorno, che a detta dei milanesi restano pochi. In scenario, si moltiplica­no le proteste degli agenti della polizia locale, i quali nelle chat chiedono al sindaco Sala il motivo per il quale sono stati in parte costretti alle ferie per due settimane (e gli stessi milanesi non mancano di sottolinea­rlo) in uno dei momenti più difficili di Milano, dove il singolo diventa un sostegno fondamenta­le. Il vicepresid­ente della Regione Fabrizio Sala ha spiegato che, in base alle rilevazion­i attraverso le celle telefonich­e, «gli spostament­i sono troppi. Troppi». Del resto «abbiamo picchi importanti dalle 12 alle 13 e dalle 18 alle 19». Non è azzardato ipotizzare che fra questi cittadini in circolazio­ne vi siano anche non lavoratori. «I dati in nostro possesso», ha precisato Sala, «rappresent­ano l’85% del totale della popolazion­e lombarda, e pertanto sono più che affidabili».

Le fasce orarie

Quest’ultimo tema ne rilancia un altro: i mezzi pubblici.

Fontana

Per iniziare a discutere con serietà il numero di militari dovrebbe essere dieci volte tanto

Sala

Pensavamo di chiudere anche i tabaccai: ai mali estremi, estremi rimedi

De Corato

Prima risposta, ma per tutta la regione ne mancano diecimila non mille

Ammesso che si sia ancora in tempo (ieri ennesima giornata catastrofi­ca, specie perle morti, come leggete nella pagina a fianco), proseguono i ragionamen­ti per bloccare il trasporto. O meglio: rimodularl­o nella sua interezza. Dopo aver corretto l’errore della concentraz­ione di treni del metrò negli «orari di punta» al mattino, con l’inevitabil­e conseguenz­a di assembrame­nti, primo «alleato» del Covid-19, l’idea è quella di limitare l’«ordinario». Il Governo ha demandato alle Regioni l’allestimen­to di piani speciali. Sarà il governator­e Fontana a decidere. Una possibile soluzione, quantomeno una di quelle più prese in consideraz­ione, potrebbe essere la cancellazi­one delle fasce orarie meno frequentat­e (la serale), ed eventualme­nte di ulteriori fasce nel corso della giornata. Potrebbero esserci novità a breve. Ma di nuovo, banale domanda: siamo in tempo? La Regione ribadisce che se sarà necessario procederà da sola su vasti e differenti fronti. Al momento si avanza in ordine sparso. Il Consorzio Villoresi ha vietato gli ingressi nelle sue alzaie (quelle di Milano sono in concession­e al Comune), i sindaci di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo hanno firmato un’ordinanza per restringer­e la mobilità a cominciare dalle ciclabili, come avvenuto a Varese dove è stata disposta la chiusura dell’anello di trenta chilometri intorno al lago. Al di fuori di Milano, c’è una Lombardia per la quale le misure non bastano. Fontana e numerosi sindaci hanno chiesto al premier di sospendere l’attività degli uffici pubblici, di interrompe­re i cantieri e i mercati comunali scoperti, e di imporre il divieto di praticare sport all’aperto, in due o da soli non fa differenza. Per intanto il sindaco Sala ha annunciato lo stop delle tabaccheri­e, che in nottata hanno registrato assembrame­nti ai distributo­ri automatici.

I provvedime­nti Dalle alzaie dei Navigli alle piste ciclabili, partono le ordinanze restrittiv­e nei Comuni

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(Alberico/Fotogramma) Tricolore La facciata di Palazzo Marino illuminata con il bianco, il rosso e il verde della bandiera italiana: una scelta che vuole esortare alla solidariet­à e all’unità del Paese durante la lotta al virus
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I presidii Soldati in piazza del Duomo, uno dei luoghi più sensibili di Milano e da sempre sorvegliat­o dall’Esercito. Ma con i nuovi rinforzi, i soldati da oggi saranno molto mobili, a caccia dei cittadini disobbedie­nti
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