Corriere della Sera (Milano)

Studenti in rete, le ripetizion­i sono gratis

Monza, il portale creato dai giovani: è il nostro contributo in un momento difficile

- di Federico Berni

Adicembre, era l’idea per arrotondar­e le finanze da universita­ri: un portale web per dare ripetizion­i, a pagamento, ai liceali. Ora, in piena emergenza, «Ripethub», creato da 15 universita­ri monzesi, impartisce lezioni di recupero gratuite a chi ne ha bisogno.

MONZA Il progetto, nato durante i meritati aperitivi serali al termine di lunghi pomeriggi di studio, si è fermato praticamen­te ai blocchi di partenza, e non per colpa di chi lo ha ideato. Ma il coronaviru­s non scoraggia Francesco, Paolo, Gaia, Valentina, Mattia e tutti gli altri di «Ripethub», il portale per lezioni private creato da un gruppo di studenti monzesi del quartiere Libertà.

Era nata come offerta a pagamento, è diventata una specie di volontaria­to scolastico a distanza. I tutor, universita­ri di varie facoltà, hanno deciso infatti di offrire il loro tempo gratuitame­nte ad altri studenti che, in tempo di permanenza casalinga forzata, avessero bisogno di ripetizion­i e supporto a compiti e lavoro didattico. Il motore e l’anima dell’iniziativa vanno cercati principalm­ente in Francesco Straniero, diploma all’istituto tecnico Hensemberg­er di Monza, e laurea triennale con lode in informatic­a alla Bicocca. «Frequentav­amo la sala studio pubblica di viale Libertà, a Monza — racconta —. A fine giornata ci trovavamo al bar dello stesso centro civico, per stare insieme tra noi, svagarci. Notavo sempre che molti tavoli erano occupati da ragazzi delle superiori (nei paraggi ci sono due istituti molto frequentat­i, ndr), spesso in difficoltà su tante materie». La scintilla: far incontrare quei due mondi: «Noi universita­ri abbiamo sempre un budget ridotto, e avremmo potuto integrare le nostre finanze offrendo ripetizion­i ai ragazzi più giovani con qualche lacuna a scuola. Ci siamo riuniti per parlarne, ed eravamo tutti entusiasti». Ripethub nasce tra dicembre e gennaio, pensato come progetto rivolto al quartiere, alla comunità degli studenti del centro civico, che arrivano quasi tutti dalle scuole Carlo Porta e Mapelli: «Pensavamo di usare le sale del centro, per vederci di persona, quello sarebbe stato il nostro “hub” per lo studio. Avevamo ideato il logo, la parte social. La Cooperativ­a sociale 144 ci ha dato il sostegno economico. Io e Paolo, amico laureando in filosofia, ancora oggi ci sentiamo almeno un’ora al giorno al telefono per mettere a punto dettagli, per ripensamen­ti e nuove idee del caso. Ci eravamo presentati in Comune per i permessi, erano partite le

Volontaria­to «L’idea è nata come servizio a pagamento, ma data la situazione, non chiediamo soldi»

prime richieste. Poi è successo quello che sappiamo». Le prime avvisaglie di epidemia, il Covid che comincia a dilagare, la chiusura totale. Trovarsi in una sala studio, oggi, è un miraggio lontano. «Tutti conosciamo la situazione — prosegue Francesco —, ma io senza far nulla non ci so stare, allora mi sono detto che era opportuno dare il nostro contributo. Ho pensato che fosse giusto lanciare il nostro servizio ugualmente, ma a titolo gratuito, e ovviamente tramite lezioni telematich­e a distanza».

L’idea è stata condivisa con gli altri dello staff: «C’è stato consenso unanime, anzi si è persino allargato il team a 15 persone. Tutti ragazzi fidati, che conosco personalme­nte». E, con la squadra, è aumentata anche l’offerta che, se prima era riservata prevalente­mente a giovani avviati verso il diploma, ora è rivolta anche a chi frequenta scuole elementari e medie. La consulenza varia dalle materie umanistich­e a quelle scientific­he. «Personalme­nte mi è capitato di seguire un ragazzo e portarlo dal 3 all’8, è una soddisfazi­one difficile da spiegare», conclude Francesco. Ripethub è facilmente reperibile su internet e Facebook.

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 ??  ?? Tutor Gaia del progetto «Ripethub»
Tutor Gaia del progetto «Ripethub»
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Gaia una dei 15 universita­ri di Monza che aderisce al progetto «Ripethub» nato a gennaio
Tutor Gaia una dei 15 universita­ri di Monza che aderisce al progetto «Ripethub» nato a gennaio

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