Gallera, via libera ai test «Tamponi e rilevamenti per dottori e infermieri»
Test sui medici di famiglia e sul personale sanitario per rilevare la presenza del virus. Cambia la strategia del Pirellone nell’affrontare l’emergenza coronavirus e le regole per chi deve essere sottoposto ai tamponi. L’annuncio dell’assessore alla Sanità, Giulio Gallera che oggi porterà i provvedimenti in una giunta straordinaria.
Milano e la Lombardia continuano a tremare: i contagi non si fermano nonostante due settimane di stop a spostamenti, negozi e locali imposto dal governo. Ieri i positivi sono saliti a 22.515 con un balzo di 3.251 rispetto a venerdì. Sono oltre cinquecento i nuovi ricoverati, e i malati in terapia intensiva sono ormai 1.050 con un aumento di 43 casi in 24 ore.
Ma è il dato dei decessi a sottolineare l’ecatombe del Covid-19 in Lombardia: 3.095 con un aumento di 546 morti. Mille in più in soli 3 giorni. A Milano il virus sale a ritmi elevati: 868 nuovi casi (+22%) e 279 solo in città (+18%). Sono 304 i morti nell’intera provincia dove fanno paura i casi di Bresso, Mediglia, Rozzano, Sesto, Cinisello e Cologno. I decessi milanesi hanno un’età media di 79 anni, la vittima più giovane ne aveva 43. Sul fronte regionale tornano a salire Bergamo, Brescia e Cremona, mentre l’ex zona rossa lodigiana tiene.
Dati che hanno convinto ancora di più il governatore Attilio Fontana della necessità di un nuova stretta alle regole.
Lo stesso vale per i nuovi protocolli sanitari e di prevenzione. «Sarà previsto il tampone ai medici di medicina generale, metteremo a disposizione alcuni ambulatori gestiti dall’Ats (ex Asl, ndr) e anche la presa in carico del personale all’interno degli ospedali con un rilevamento quotidiano del loro stato di salute», ha spiegato Gallera. A medici e infermieri verrà provata la temperatura ogni giorno: a chi avrà febbre, sarà fatto il tampone.
La Regione accoglie così, almeno in parte, le richieste dei sanitari che da settimane vorrebbero essere sottoposti al test anche in assenza di sintomi per individuare i positivi e ridurre la diffusione del contagio negli ospedali e tra i pazienti. A oggi il 12% dei malati appartiene al mondo sanitario. L’assessorato inoltre attiverà percorsi che coinvolgono i medici di base nella cura dei malati di Covid-19 o dei casi sospetti, così da cercare di ridurre la pressione sugli ospedali.