Anziani assistiti dalle pattuglie
Storie parallele di umanità da Niguarda a via Novara La polizia accompagna una novantenne rimasta sola «Nonna» non riesce a fare la fila: l’aiutano i carabinieri
Anziani soli. Oppure in coda, smarriti e ignorati ai supermercati. Carabinieri e poliziotti in aiuto.
Si chiama Maria, vero nome, e la sua storia è esemplificativa di chissà quante e quanti altri anziani. Maria ha novant’anni e abita nel quartiere di Niguarda, in un appartamento di sua proprietà, all’interno di caseggiati popolari. La colf di Maria non c’è più, rientrata nell’Est Europa come molte donne di Romania, Ucraina, Bulgaria, in parte lasciate senza lavoro dalle famiglie (egoisticamente?) timorose di rischiare possibili contagi, in parte volate dai figli per loro precisa volontà in anticipo rispetto alle «chiusure» dei confini, in fuga dal virus. Maria non ha figli, ha soltanto dei nipoti nella Bergamasca, sua terra d’origine (il papà era un grosso allevatore della zona); i parenti stanno in piccoli paesi, quelli al centro della catastrofe Covid-19, malati oppure in quarantena. Di colpo, alla sua età, l’anziana si è ritrovata sola. Completamente sola. Dapprima ha atteso, rinviato, resistito. Poi ha chiamato la polizia perché doveva uscire per comprare frutta e verdura, e prim’ancora prelevare i soldi necessari. Come fare?
Digressione che ci sta, specie in questi tempi cupi, di incertezze su ogni fronte: la fortuna di Maria è stata quella d’incrociare il commissariato della zona di residenza, ovvero quello di Greco-Turro, e il suo dirigente Angelo De Simone, il quale come molti milanesi sanno, dopo averlo conosciuto nei suoi spostamenti sempre in periferie doloranti, unisce l’investigazione vecchio modello a un’attenzione scrupolosa verso il sociale. Non c’è stato bisogno che Maria insistesse, e dal commissariato è subito uscita una macchina, una qualunque, senza insegne e sirene e lampeggianti; gli agenti sono arrivati al palazzo dell’anziana, l’hanno aiutata a scendere, fatta salire a bordo e accompagnata nell’istituto bancario. Ci teneva, Maria, che l’auto fosse in «borghese» – è stata l’unica richiesta inoltrata – perché non voleva passare agli occhi delle amiche e dei vicini di casa, che guardavano dalle finestre, come una criminale; del resto la zona dove vive, non ne abbiano a male gli abitanti, non è una delle più innocenti. La missione, va da sé, è stata completata con successo, e come ammette uno degli agenti, uno abituato ad averne viste e vissute di ogni, il cuore indurito dalla strada, dalla sua fauna, dalle sue insidie, ha lasciato in eredità una bella, bellissima emozione.
Non è un caso isolato, e non riguarda ovviamente solo la polizia. Riportiamo un intervento del Nucleo radiomobile dei carabinieri.
Incrocio di via Novara, sull’immediato sfondo un supermercato «Esselunga» e due file di persone che attendono di entrare. Tra il marciapiede e la strada, una donna di ottantacinque anni, le mani appoggiate su un carrello della spesa. L’anziana è ferma, lo sguardo smarrito. I carabinieri sulla pattuglia la notano, accostano, scendono. Nessuno li ha avvisati dalla centrale, perché alla centrale non ha chiamato nessuno per segnalare anomalie. Eppure la signora è in leggero stato confusionale, non sa come comportarsi vedendosi davanti tutta quella gente… Quelli in coda l’avranno vista, non avendo altra attività da fare se non quella d’attendere. Insomma, quantomeno per impiegare il tempo, almeno uno si sarà guardato intorno comportandosi di conseguenza... Macché, niente. Quando però i carabinieri la accompagnano proprio attraverso i milanesi in fila, e dicono che la signora passerà davanti senza se e senza ma, quelli nemmeno fiatano. Si dirà: hanno avuto paura delle forze dell’ordine, grazie. Però la pattuglia rileva che non era scontato, un simile comportamento. C’è sempre il genio di turno che protesta. Un tempo, cioè poco tempo fa, prima del virus, prima dello stravolgimento delle nostre esistenze eccetera eccetera, non sarebbe mica successo. E Milano non faceva differenza rispetto al resto d’Italia, anzi. L’anziana è stata affidata al personale dell’«Esselunga» che l’ha accompagnata lungo gli scaffali. I carabinieri si sono raccomandati di farsi vivi per qualunque problema di sorta. Non c’è stato bisogno.
Due storie piccole, dal Niguarda a via Novara, periferie opposte e lontane, eppure, come raccontato dalla truppa di poliziotti e carabinieri, non le uniche; storie quotidiane ormai argomento di discussione nei momenti d’incontro al cambio turno; cronache da e di una Milano forse già in radicale metamorfosi.